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Barcellona-Napoli, Gattuso: “Servirà una grande prestazione, sono una squadra unica. Le condizioni di Insigne…”

Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, in vista della gara contro il Barcellona, valevole per gli ottavi di Champions League

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Il Napoli si prepara alla sfida di Champions League contro il Barcellona, in programma domani sera.

Gennaro Gattuso, tecnico dei partenopei, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'importante sfida europea contro i blaugrana: "Sappiamo che per noi sarà una partita molto molto difficile. Sappiamo che tipo di squadra è il Barcellona e sappiamo che noi dovremo fare una grande prestazione, sia tecnica che tattica, e forse non basterà nemmeno. Sappiamo di affrontare grandi campioni, serve una grande partita per uscire con un buon risultatoLi abbiamo colpiti sempre sul palleggio. Quando hanno palla il Barcellona è a loro agio, quando non ce l'hanno non sono a loro agio. Dovremo essere bravi ad uscire dalla pressione, dovremo giocare bene tecnicamente e tatticamente. Bisogna ragionare quando abbiamo la palla e quando non ce l'abbiamo. Sembra facile, ma non lo è. Non bisogna avere la presunzione di prenderli sempre in alto perché hanno grandissime qualità".

Sulle condizioni di Insigne e il rendimento di Lozano: "Lorenzo ieri ha fatto il 50% dell'allenamento, oggi al 100% con la squadra. Voglio sentire che si sente al 100% domani, se non lo sarà non scenderà in campo dal primo minuto. Se è al 100% giocherà, ci darà una mano per fare una grande partita. Con Hirving non è cambiato nulla. Dopo il lockdown ha cominciato a lavorare bene, a soddisfare le nostre richieste e ha avuto più minutaggio. E' un esterno diverso da quelli che abbiamo. Se vuoi giocare di palleggio ci vuole tempo, ma può fare la differenza quando si attaccano gli spazi. Ora non è una cosa di Lozano, ma è come vogliamo far giocare questa squadra".

Il post lockdown ha sicuramente lasciato diverse cicatrici alle varie compagini, alcune di queste invece sono riuscite a tirar fuori dal cilindro una gran voglia di riscatto, migliorando quanto fatto nella prima parte di stagione: "Ultimamente abbiamo fatto uno sport diverso. Il calcio non è questo. Tutto il calcio mondiale è stato bravo a far ripartire la macchina, ma questo non è calcio. Abbiamo giocato ogni due giorni, anche la Coppa Italia. Non so chi abbia avuto più vantaggio. La nostra fortuna è stata raggiungere l'obiettivo Europa con la Coppa Italia, abbiamo fatto tante partite col freno tirato, facendomi arrabbiare per l'atteggiamento. Nelle ultime 12 partite comunque siamo migliorati nel possesso palla, siamo la squadra che palleggia di più in Serie A, abbiamo creato tanto anche se non abbiamo finalizzato al meglio. Tifosi? Un calcio senza pubblico non è calcio. Il pubblico ti dà vibrazioni, emozioni, ti fa sentire di più la partita. A volte può essere un bene e a volte un male per la squadra di casa, ma il pubblico fa parte del mondo del calcio. Domani ci darà un piccolo vantaggio non aver nessuno sugli spalti perché venire qua e trovare 90 mila persone".

Sul Barcellona: "Il fatto di non aver vinto nulla ancora e per la mentalità che hanno gli dà più forza. Sono abituati a vincere e io so che quando ti abitui a vincerlo poi vuoi farlo sempre. Noi domani abbiamo un Everest da scalare. In questi mesi ho sentito tante barzellette, come 'Barcellona non in forma', ma se vai a vedere ci sono dei calciatori che sono uno spettacolo da guardare. Il Barcellona non è una questione di numeri. Il Barça è la sua metodologia, il suo modo di tenere il campo. Per me l'importante non è se gioca a tre o a quattro dietro, l'importante è come tengono il campo, come ruotano i giocatori, come possono metterti in difficoltà. E' la loro mentalità, la funzionalità nel vedere il calcio. E' una squadra unica per come vogliono giocare al calcio".