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Omicidio Raciti, “Promuove disordini e sommosse”: Speziale resta in carcere, respinti i domiciliari

Rigettata scarcerazione per "involuzione percorso educativo"

Mediagol3

La richiesta di scarcerazione "è da rigettarsi in quanto non appare idonea a favorire la rieducazione del reo né ad assicurare la prevenzione del pericolo di commissione di altri reati".

Con questa motivazione, il Tribunale di sorveglianza di Caltanissetta non ha accolto la richiesta dell'avvocato Giuseppe Lipera di concedere gli arresti domiciliari o altre misure alternative al carcere ad Antonino Speziale. L'ultrà del Catania era stato condannato per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore capo della polizia Filippo Raciti, morto il 2 febbraio 2007 durante gli scontri fra tifosi in occasione del derby contro il Palermo. L'uomo, che di recente è stato trasferito nel carcere di Messina, sta scontando otto anni di reclusione. E il fine pena, per questa condanna, è previsto il 15 dicembre.

Tuttavia, lo scorso marzo, il legale aveva chiesto al magistrato di considerare la buona condotta dell’uomo, che a suo dire non è un soggetto socialmente pericoloso e pronto per un concreto percorso di reinserimento sociale. Ma i giudici hanno sottolineato la "gravità dei reati" per cui è stato condannato e che in carcere, nel 2020, "ha commesso tre gravi illeciti disciplinari: promozione disordini e sommosse, atteggiamenti offensivi e promozione di ulteriori proteste".