"Difficilmente riprenderà la Lega Pro, ho molti dubbi anche per la Serie A e Serie B".
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Marino: “Non credo nella ripresa dei campionati, ecco perchè. Catania? Vissuto anni fantastici, quella scalata verso la A…”
Pasquale Marino, attuale tecnico dell'Empoli, sul periodo di emergenza Coronavirus e sul momento negativo passato dal Catania
Ad affermarlo è Pasquale Marino, tecnico ex Parma e Genoa tra le altre, che intervenuto ai microfoni di 'Futura Production' ha detto la sua sulla possibile ripresa dei campionati professionistici italiani: "C’è ancora tanta confusione, non voluta perchè purtroppo se non si gioca in sicurezza è difficile. Aspettiamo l’evoluzione della fase due. Si deve avere pazienza in qualsiasi settore del resto. Per ritrovare la normalità passerà un po'di tempo. Basta che non ci siano ancora vittime. E’ anche difficile prevedere come ne uscirà il calcio. Prima c’erano delle difficoltà sul piano economico, adesso si sono amplificate e sarà difficile avere degli imprenditori che investano molto sul calcio".
Marino, con un passato sia da giocatore che da allenatore del Catania, si è soffermato anche sulla situazione di difficoltà che sta coinvolgendo il club etneo: “A questo proposito a me dispiace quanto sta vivendo il Catania ed ha vissuto il Palermo. A Catania sono stato calciatore, ho allenato e mi dispiace anche per le persone che hanno avuto qualche difficoltà come Pulvirenti, a cui sono molto legato. Con lui e Lo Monaco ho vissuto due anni favolosi e mi hanno dato la spinta per fare questa carriera-ha affermato Marino-. Sono partito da Catania si può dire, perchè avevo fatto solo un anno in B ad Arezzo. Avevano dato una Ferrari ad un neo patentato. Li ringrazierò sempre. Spero che un giorno tornino i tempi in cui abbiamo fatto una bella scalata verso la A, non dimenticherò mai la gara di Bologna ed il rientro all’aeroporto di Catania. Rimarrà sempre impressa nella mente quella giornata”.
Una personale riflessione tattica:“A seguito del salto di categoria in A, qualcuno sosteneva che giocare con le tre punte anche nella massima serie sarebbe stato un azzardo. Invece andammo avanti con la stessa mentalità. Abbiamo preso sberle ma spesso le davamo in Serie A con la stessa idea di gioco della B. Se affronti squadre forti e ti difendi, tenendo i campioni vicino all’area di rigore perdi comunque. Devi farli avvicianare meno possibile dal mio punto di vista-ha proseguito il tecnico dei toscani-, quindi li devi impegnare a sostenere la fase difensiva. Ad esempio ricordo il 7-0 con la Roma ma poi vincemmo 2-0 contro il Parma. Portavamo avanti un concetto di base con un’organizzazione di gioco propositiva. E’ anche più facile valorizzare i calciatori in questo modo, tirando fuori il meglio da ogni singolo elemento”, ha concluso Marino.
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