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Catania

Lo Monaco: “Finché c’ero io il Catania era una delle realtà più belle d’Italia”

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Le dichiarazioni dell'ex direttore generale del Catania

"Tutte le Nazioni cercano profili anche all’estero, la Germania ha naturalizzato tanti calciatori. Io ho dato due ragazzini all’Inter, i fratelli Carboni: hanno esordito con l’Italia e l’Argentina ce li ha sottratti. Retegui è un buon giocatore ma non un fenomeno. Siamo alla canna del gas…", così l'ex direttore generale del Catania, Pietro Lo Monaco, ai microfoni di Tmw. Tra le tante tematiche affrontate, il noto dirigente sportivo con un passato anche nel Palermo si è soffermato sul Napoli di Spalletti e sul ritorno del Catania tra i professionisti. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

MANCANZA DI TALENTI- “Non siamo disastrati, dobbiamo trovare un senso lì dietro. Nel ruolo dei portieri abbiamo delle eccellenze. Da Meret a Vicario. Poi sull’esterno basso c’è Di Lorenzo, uno dei più forti. Siamo carenti nel ruolo di prima punta ma ne abbiamo… il materiale su cui lavorare c’è”.

NAPOLI- “Ha sostituito i partenti con gente giovane e ha migliorato in termini di freschezza. Il Napoli ha fatto bingo. C’è stato un grande lavoro della società e del tecnico oltreché dei calciatori”.

CATANIA-Come si può pensare ad un Catania fuori dai professionisti? È una piazza straordinaria. La squadra fa parte del vissuto sociale del cittadino, è una delle poche realtà insieme a Napoli, Palermo e Torino. Finché c’ero io il Catania era una delle realtà più belle d’Italia. Poi è retrocesso fino alla C e una retrocessione ti ammazza. I debiti erano veramente troppi. Come è capitato a tante altre squadre è ripartito da zero. Bene che la nuova proprietà abbia voglia di programmare e riportare il Catania a certi livelli”.