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Gianni Di Marzio: “Hanno paura di investire in Sicilia, vi spiego il motivo. Zamparini…”

Gianni Di Marzio: “Hanno paura di investire in Sicilia, vi spiego il motivo. Zamparini…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'esperto dirigente e consulente di mercato

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"Se seguo ancora il Catania? Non potrei farne a meno e mi dispiace che sia cambiato ben poco rispetto a quasi un anno fa, ma nel calcio non s'improvvisa ma occorre fare una programmazione".

Parola di Gianni Di Marzio. Allenatore, direttore sportivo, consulente di mercato, sopraffino talent scout. Tanti i ruoli interpretati con carisma, personalità e competenza nel corso della sua carriera. Anche in Sicilia. L’ex tecnico, tra le altre, di Palermo e Catania, intervistato ai microfoni de "La Sicilia", ha detto la sua sul momento delicato vissuto dal club rossazzurro.

"Se il Catania riuscirà a farcela anche questa volta? Mi auguro tanto di sì. Un club blasonato come quello rossazzurro non può sparire. Coloro che hanno le possibilità hanno paura di investire in Sicilia. Cito l'esempio di Zamparini che dopo aver rilanciato il Palermo pagando dirigenti, tecnici e giocatori fino all'ultimo centesimo, è stato costretto a mollare tutto, praticamente cacciato. Purtroppo la Sicilia viene ancora dipinta come una terra a rischio ed è difficile avviare un progetto di rilancio", sono state le sue parole.

CATANIA -"Un grande amore mi lega a Catania città, a una squadra rimasta nel più profondo del cuore, ai tifosi oggi figli o anche nipoti dei 40mila dell'Olimpico e di chi, credo 10 mila, ci aspettarono la sera all'aeroporto per festeggiare. Soffro con tutti loro. Io conosco imprenditori facoltosi ma quando si parla della Sicilia cambiano subito discorso. Ho citato l'esempio di Zamparini e potrei farne altri come il Catania degli 8 anni in Serie A".

LA SIGI E TACOPINA - "Io non voglio criticare nessuno, ma occorre un minimo di programmazione e le persone giuste al posto giusto. Una squadra, una società non nascono dall'oggi al domani. L'inesperienza può giocare brutti scherzi. Bisogna avere punti di riferimento sicuri. Tacopina? Di questo progetto mi aveva parlato Gardini che all'inizio era pure entusiasta. Poi l'inizio di una trattativa lunga e complicata, ora non so fino a che punto Tacopina possa ancora essere interessato al Catania. Mi sembra che il contratto preliminare sia già scaduto. So che erano stati alcuni siciliani emigrati in America a coinvolgere Tacopina. Adesso il problema non è solo iscrivere alla squadra al campionato, ma di guardare oltre. Inutile sentir parlare ancora di azionariato popolare. Bisogna muoversi verso la direzione giusta", ha concluso.

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