Gianni Di Marzio, ex tecnico che portò in Serie A il Calcio Catania nella stagione 1982/1983 ed ex consulente del Palermo, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Italsportpressin merito al caos che sta attraversando il club etneo: "I soci devono mettere questi 600 mila euro nelle casse del club entro il 2 gennaio. Stop. Non c'è altra strada per salvare il club e scongiurare la cancellazione dell'affiliazione alla FIGC. Sarà l'ultimo sforzo per uscire almeno con l'onore delle armi e dare un pizzico di speranza alla tifoseria. Questi soci hanno fatto tanti errori dal punto di vista gestionale e sportivo facendo operazioni discutibili e contratti sbagliati. Se mi avessero chiamato? Sarei stato felice di dare una mano al Catania anche con un contratto di livello minimo ma anche a titolo gratuito vista la situazione debitoria. Avrei fatto arrivare calciatori di categoria ed elementi giovani che avrebbero portato soldi al club, ma avrei anche svolto un ruolo di intermediatore intercettando imprenditori del Nord per farli investire a Catania".
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Di Marzio ha continuato l'intervista soffermandosi su una possibile acquisizione del club risalente alla scorsa stagione: "Qual è stato l'errore più grande della Sigi? Non aver dato il club a Tacopina. L'avvocato voleva il Catania ed è una persona seria e lo sta dimostrando a Ferrara. A Catania lo hanno fatto scappare e la responsabilità è di tanti. E' molto difficile che possa arrivare un altro imprenditore alla 'Zamparini' a Catania. Purtroppo ci sono delle cose che non invogliano un investitore del Nord o estero a prendersi il Catania".
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