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TURIN, ITALY - MAY 19: Calcio Catania president Antonino Pulvirenti looks on prior to the Serie A match between Torino FC and Calcio Catania at Stadio Olimpico di Torino on May 19, 2013 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
La situazione in ottica Catania, dopo il fallimento del club rossazzurro e la relativa esclusione della squadra dal campionato di Serie C, proprio nella settimana del derby di ritorno contro il Palermo della penultima giornata stagionale di regula season, porta diverse personalità che hanno orbitato da vicino attorno al club etneo, a ripercorrere alcune tappe dell'esperienza vissuta in seno alla società siciliana. Ai microfoni di Itasportpress, l'ex presidente del CataniaAntonio Pulvirenti, ha ricordato la sua personale esperienza alla guida della club, coadiuvato dall'ex ad, Pietro lo Monaco.
"Giocatore simbolo del mio Catania? Sicuramente Beppe Mascara. La più grande intuizione è di aver portato a Catania Pietro Lo Monaco. Senza di lui sarebbe stato impossibile fare calcio. Su quella sbagliata non ho dubbi: aver assecondato, nonostante fossi contrario, all’assunzione di una persona in un ufficio importante del Calcio Catania. Mi sarei dovuto opporre fermamente all’assunzione di questa figura professionale che fu l’inizio dei disastri del Catania. Cosa mi manca del Catania in A? Tutto, mi manca l’adrenalina della partita, dalla vigilia al post gara. Ma mi manca il mio Catania nel complesso. Sono stato e lo sono tuttora un tifoso passionale. Vittoria contro l’Inter di Mourinho? Sicuramente quella contro l’Inter fece rumore ma non fu la più bella. Al primo posto metto il derby col Palermo vinto 4-0. Poi anche la vittoria contro la Roma che ci regalò la salvezza".
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