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Catania, l’ex Spolli: “Chiaro che Mancini fosse un ciarlatano, è una vergogna”

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Le dichiarazioni di Nicolas Spolli, ex difensore del Catania, a proposito della delicata situazione societaria del club etneo

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Sembra non aver mai fine il capitolo buio che sta vivendo il Catania. Dopo il fallimento decretato dal Tribunale il 22 dicembre, per il club etneo è iniziato un calvario che sembrava essere giunto al termine con l'arrivo dell'imprenditore Benedetto Mancini. Quest'ultimo però, ha versato solamente una parte dei 375 mila euro richiesti e necessari, infine si è reso irreperibile nelle ultime ore con la conseguente dichiarazione di decadimento della trattativa da parte del Tribunale.

A tre giornate dal termine del campionato di Serie C, il futuro del Catania Calcio appare sempre più incerto e cupo. A proposito della difficile situazione che sta vivendo la franchigia siciliana, è intervenuto l'ex difensore rossoblu Nicolas Spolli, di seguito le sue dichiarazioni ai microfoni di Tuttomercatoweb:

"Mi dispiace tanto per i tifosi, per la città, per la società e per i calciatori. Ma che Mancini fosse ciarlatano era chiaro, stava prendendo in giro tutti. Il suo curriculum parla chiaro. Non capisco come mai si permetta ancora a certi personaggi di avvicinarsi alle società. Catania vive di calcio, lui ha venduto fumo. La realtà catanese merita ben altro di questo personaggio. Sono vicino al Calcio Catania in questo momento delicato. Il calcio è una cosa seria. Ha sbagliato anche la Sigi, voglio pensare che abbiano continuato quando fallire sarebbe stato più opportuno per amore piuttosto che per visibilità o altri scopi. Chi voleva il bene del Catania non doveva mettere un euro e far ricominciare tutto da capo. Fallire non è una vergogna, è una vergogna ciò che ha fatto Mancini".

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