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Catania, l’ex Busetta non ci sta: “Mi piange il cuore, basta improvvisare”

Catania

Nato a Palermo, Angelo Busetta ha allenato il Catania in Serie D nella stagione1994-95, conducendolo alla promozione in C2

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"Mi piange il cuore. Chi ha lavorato all’interno del Catania e conosce la passione dei tifosi, soffre e non si dà pace". Lo ha detto Angelo Busetta, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Il tecnico della rinascita del 1993 si è espresso sul delicato momento che sta vivendo la città di Catania dopo il fallimento, con i curatori fallimentari chiamati a pubblicare quanto prima il bando per la cessione del titolo sportivo ad altri

imprenditori. "L’attuale situazione offende la memoria storica della gente. C’è sempre stata enorme partecipazione alla vita sportiva del Catania. Adesso non si può restare nel limbo. Bisogna sperare. Deve subentrare qualcuno che abbia un piano serio e possa investire. Mi auguro che il club possa avere un futuro migliore per trasmettere a chi vive di calcio una sicurezza che negli ultimi anni non abbiamo avuto", ha proseguito.

GLI EX - "Ho letto le parole di Mihajlovic e sono uno spot per la città. Anche Montella ha incoraggiato la gente che negli anni d’oro era il valore aggiunto. Li ricordate i 20 mila al Massimino in occasione dei confronti con le grandi della Serie A? Spero non rimanga un sogno lontano quello di rivedere il Catania lassù. Veda, io sono nato a Palermo, vivo a Paternò da anni, ho vissuto Catania e il Catania attraversando varie gestioni. Spero che si torni alle stagioni dei grandi successi, ma con un concetto ben preciso: nel calcio non si può improvvisare".

PARALLELISMI -"Se ho visto il Catania di Baldini? Certo, ed è un gruppo che ha sudato la maglia, guidato da un allenatore valido anche sul piano umano. Il mio Catania ha molti punti in comune con il Catania di Baldini e, se permette, anche con il Paternò che adesso in D si sta facendo onore grazie a un presidente come Mazzamuto. Il mio era un altro calcio? Ma il Catania ripartì da lì. Gesti semplici che ci portarono a dieci vittorie di fila. La spuntammo sul Milazzo dopo un duello che si risolse all’ultimo turno, quando vincemmo sul campo di Gangi", ha ricordato.

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