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Catania, ex patron Gaucci: “Rigore sbagliato col Palermo brutto ricordo. Tornerei”

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Le parole dell'ex patron degli etnei che si è espresso sulla difficile situazione che sta vivendo la squadra siciliana

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Il Catania sta vivendo una situazione societaria estremamente complicata. Le difficoltà economiche stanno inficiando i risultati sul campo, con gli etnei che navigano a metà classifica. Nelle ultime giornate la squadra siciliana ha lanciato segnali positivi, con il tecnico Francesco Baldini che sta facendo un grande lavoro mentale sui ragazzi.

Nella giornata odierna è intervenuto ai microfoni del format Corner, su Telecolor, l'ex presidente del Catania,Riccardo Gaucci che ha espresso un suo parere sulla situazione difficile che sta vivendo la società etnea. Si è detto dispiaciuto per le vicende giudiziarie che circondano la società e si è anche detto aperto a un possibile ritorno in caso di fallimento.

Di seguito le parole dell'ex patron del Catania.

“Sono momenti difficili per il Catania. Io seguo sempre il Catania e la cosa brutta è vedere che nell’ultimo anno specialmente non si parla più di calcio ma di debiti, tribunali. E’ diventato un po' uno stillicidio. Mi rendo conto che le persone che hanno preso il Catania gestiscono una situazione difficile, una società con un monte debiti molto elevato. E’ stata un po' una scommessa. Io non so come andrà sinceramente a finire l’udienza prefallimentare. Mi auguro con tutto il cuore che vade bene. Ma ultimamente sta diventando un po' troppo pesante la situazione. Io di nuovo a Catania? Il Catania ce l’ho sempre nel cuore perchè ho vissuto forse i quattro anni più belli della mia vita, sono stato trattato come un re e abbiamo dato la nostra vita portando avanti battaglie infinite. Conservo ricordi meravigliosi di Catania. Forse l’apice lo abbiamo raggiunto con la conquista della Serie B a Taranto dopo 15 anni. Quei momenti come li puoi dimenticare? Rimarranno sempre nel mio cuore. Adesso ci sono altri imprenditori a Catania che hanno e stanno rischiando molto. Ho seguito le sorti di Tacopina e di riflesso degli imprenditori da Malta perchè tramite la Federazione mi hanno contattato per avere dei consigli. Ho vissuto un po' indirettamente questa situazione. Se il Catania ripartisse da zero io ci sono? Non mi fate queste domande perchè voi sapete che un pezzo di cuore è  rimasto lì. Vediamo cosa succederà in futuro. Sei anni fa mai avrei pensato di andare a Malta e mi sono trovato a dirigere una squadra di Serie A maltese. In futuro chi lo sa. Mi piacerebbe tantissimo, inutile negarlo. Però speriamo che questo non accada. Quando si perde la Serie A, la B e si sprofonda nelle sabbie mobili della C dove gli introiti sono praticamente zero è chiaro andare in difficoltà. Il Catania purtroppo è stata una bellissima favola per diversi anni. Poi sono stati commessi degli errori importanti che purtroppo hanno portato a questo. Io non credo che gli attuali dirigenti abbiano molte colpe, secondo me hanno provato a salvare il salvabile mettendo di tasca loro anche diversi soldi. Io non li conosco, non ho mai avuto il piacere di conoscerli però mi rendo conto che la situazione non è stata e non è delle più facili. In questo momento per qualsiasi imprenditore diventa difficile avvicinarsi al Catania perchè la situazione debitoria è pesante e sarebbe complicato anche per il Sultano del Brunei allestire una rosa competitiva sobbarcandosi una montagna di debiti. Gli attuali proprietari stanno cercando di fare il possibile, non penso che vogliano il fallimento del Catania. Nessuno lo vuole in questo momento ma i debiti sono pesanti. La ricetta per andare in B? Al primo anno abbiamo perso la finale col Messina. Se Ambrosi non avesse sbagliato quel rigore contro il Palermo saremmo arrivati probabilmente primi. Il secondo anno invece ce l’abbiamo fatta a centrare la B. Bisogna fare una squadra competitiva per vincere, senza debiti enormi, nel nostro caso non ne avevamo perchè la famiglia Massimino non ci aveva lasciato una situazione debitoria importante. Abbiamo investito ed allestito sempre squadre forti, abbiamo avuto giocatori e allenatori importanti. Abbiamo compattato l’ambiente. Dopo la sconfita con il Messina eravamo tutti a pezzi, poi ci siamo rimboccati le maniche, sicuri che avremmo vinto l’anno successivo e così è stato. Però oggi è difficile fare una squadra avendo sempre la testa a come risolvere i debiti passati perchè non ti concentri mai sul presente, peraltro con un budget limitato”. 

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