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Caos Catania, iscrizione a rischio? Nicolosi: “Ecco come stanno le cose. Tacopina e i gruppi stranieri…”

Caos Catania, iscrizione a rischio? Nicolosi: “Ecco come stanno le cose. Tacopina e i gruppi stranieri…”

Le dichiarazioni rilasciate da Gaetano Nicolosi, maggior azionista della Sigi

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Joe Tacopina esce di scena, o almeno così pare.

Gaetano Nicolosi, maggior azionista della Sigi, nella giornata di ieri ha guidato a Torre del Grifo un gruppo di investitori stranieri interessati al Catania. L'imprenditore etneo è al lavoro per rilanciare e salvare il club. Una vera e propria corsa contro il tempo. A tal proposito, si è espresso proprio Nicolosi, intervistato ai microfoni de "La Sicilia".

"Capitolo Tacopina chiuso? La porta è ancora aperta ma solo su una proposta concreta che deve realizzarsi nel più breve tempo possibile. Siamo in ritardo e Joe lo sa. Se mai vorrà dialogare con noi, lo faccia adesso. Abbiamo intrapreso dialoghi con più gruppi. Ci sono investitori che stanno valutando l'ingresso in società. Abbiamo consegnato incartamenti nelle scorse ore ad alcuni gruppi stranieri. Ora dovranno valutare tutto il dossier. Proprio in queste ore (ieri, ndr) si è paventato un gruppo che s'era presentato tempo fa e abbiamo riaperto il dialogo", sono state le sue parole.

AUMENTO CAPITALE -"Un aumento di capitale degli attuali soci? C'è grande compattezza, inutile ribadirlo. Ma ci sono i presupposti per farlo. Tutti i soci stanno dialogando con imprenditori per fare in modo che entrino nel nostro progetto. Perchè non s'è portato avanti un piano B? Le altre richieste ci sono sempre state, ma il patto di esclusività col gruppo Tacopina ci ha portati a trattare con un solo acquirente. E' un fatto di serietà professionale e imprenditoriale".

L'ISCRIZIONE -"Servono quattro milioni per iscrivere il Catania entro il prossimo mese? Attendiamo la risposta dal Comune di Mascalucia e dall'Ufficio delle Entrate, fondamentali per affrontare l'iscrizione al campionato con parametri sopportabili. Se raggiungiamo i parametri prefissati, servono intanto 3-4 milioni entro fine mese. Nel non sappiamo cosa sarà inserito. Ma si prevede che la cifra da garantire sarà quella. Auspichiamo l'intervento di finanziatori, di sponsor, l'apertura stadi, dello stesso village che nell'ultimo anno è rimasto chiuso causando un danno involontario inestimabile".

L'APPELLO - "La Sigi è compatta e tutti vogliono fare la propria parte. Bisogna andare verso questa direzione, vale a dire la ricapitalizzazione. Con questo ragionamento possiamo andare avanti. Sono fiducioso per quel che riguarda l'ingresso dei nuovi soci, la ricapitalizzazione, fiducioso verso l'ingresso di eventuali partner esterni. Faccio un appello ai professionisti catanesi: legatevi al progetto, in molti il 22 luglio ci davano per retrocessi. Invece stiamo ancora cercando di rilanciare il Catania. Non ci sono speculazioni, nessuno voleva fare cassa, nessuno voleva ingannare Tacopina. C'è rammarico nell'essere additati come responsabili. Qualche mese fa eravamo eroi".

IL DEBITO -"Ad oggi una riduzione del debito c'è stata. Dai 65 milioni togliamo i 26 delle rate di Torre del Grifo. Ne rimangono 39. Abbiamo ridotto a 18 milioni il debito con privati e istituzioni. E siamo in attesa della risposta dell'Agenzia delle Entrate. Consideriamo che non abbiamo incassato un euro da abbonamenti e dal Village. Sul campo siamo arrivati quinti in C con un monte ingaggi ridotto, abbiamo riavviato il vivaio (Primavera 3 e Under 17 stanno disputando la stagione agonistica, ndr) l'Academy e anche la squadra femminile che ci sta riservando soddisfazioni. Non abbiamo licenziato una sola persona. Abbiamo rifatto il prato del Massimino dopo le piogge che avevano causato lo spostamento di partite e sostenuto le spese di sicurezza legata al Covid. Abbiamo restaurato il Village nonostante sia rimasto chiuso al pubblico per l'emergenza pandemia".

LA CARD - "E' andata malissimo, era stata ideata per avere un aiuto dagli imprenditori. La risposta è stata pari a zero o quasi. I tifosi storici sì, le curve hanno risposto e per questo a loro dico grazie. Si può ancora salvare il Catania? Stiamo tentando non solo di salvare il Calcio Catania ma di rilanciarlo, ricordando alla città che i debiti sono stati ereditati dalla precedente gestione e non certo causati da Sigi", ha concluso.

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