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L'INTERVISTA

Bombardini-Mediagol: “Catania-Palermo? Gol al Cibali e la manita. I tifosi rosa…”

Bombardini

L'intervista esclusiva concessa da Davide Bombardini, ex di Palermo, Roma ed Atalanta, tra le altre, alla redazione di Mediagol.it

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Un vero e proprio viaggio tra i ricordi.

Talento puro e cristallino che, probabilmente, ha dato al calcio più di quanto abbia ricevuto in relazione alle sue straordinarie qualità tecniche. Davide Bombardini, nato a Faenza nel 1974, ha costruito, sulla base di una sopraffina tecnica individuale ed una notevole esplosività sotto il profilo atletico, una  carriera di assoluto livello. Tuttavia, un giocatore con il suo estro, la sua classe e il suo genio calcistico avrebbe certamente potuto ambire ad un ulteriore e definitivo salto di qualità nel gotha del calcio nazionale che, suo malgrado, non è mai arrivato. Mancino fatato, dribbling secco e ubriacante, cambio di passo letale sul breve, bruciante progressione sulla media-lunga distanza. Esterno offensivo capace di coniugare prodigi balistici e virtuosismi sullo stretto con un'agilità ed una rapidità di base non comuni. Tre anni significativi ed intensi a Palermo, con la promozione in B da protagonista nel 2001 e una stagione successiva di notevole caratura in serie cadetta, quando sulla panchina rosanero sedeva Bortolo Mutti. L'approdo nell'incommensurabile dimensione calcistica della Roma di Capello, Totti, Cassano e Batistuta, un salto triplo prematuro, anche se suggestivo, in un momento topico della sua carriera. Quindi tante pagine scritte da leader e trascinatore tra Serie B e Serie A con le maglie di Salernitana, Atalanta e Bologna. L'ex calciatore, che ha chiuso il suo percorso agonistico con la maglia dell'AlbinoLeffe ha concesso una lunga ed interessante intervista alla redazione di Mediagol.it in cui ha ricordato, a pochi giorni dal derby di Sicilia, Catania-Palermo, il legame con il capoluogo siciliano e quegli anni che lo consacrarono nel mondo del calcio.

"I giorni che precedevano il derby erano particolarmente intensi e  per me anche felici. Se ripenso a quelli disputati dal sottoscritto, solitamente, si risolvevano a favore nostro. Il pre-derby ai miei tempi iniziava alle 17 della domenica, al triplice fischio della partita precedente. Le settimane erano intense e i giornali caricavano mediaticamente l'atmosfera. In settimana mi ricordo che andavamo nelle sedi dei club dei tifosi organizzati il mercoledì o il giovedì che ci facevano sentire l'entusiasmo ed il calore e mi chiedevano di vincere il derby. Certi tifosi mi chiedevano di battere il Catania piuttosto che vincere il campionato. Ci sarebbe piaciuto avere la bacchetta magica per essere sicuri di renderli felici. Trovavamo gli spalti sempre pieni sia in casa sia in trasferta. Non c'era bisogno di preparare mentalmente queste partite perché eri già motivatissimo, concentrato e carico grazie alla spinta emotiva che ti trasmettevano i tifosi e non vedevo l'ora di sentirli cantare ed incitarci fino al novantesimo. Al derby ci pensavo ogni giorno, avevo un po' d'ansia ma non vedevo l'ora di disputarlo. In un derby di ritorno nel 2001 segnai io al "Cibali" e all'andata in casa vincemmo 5-1 in un match fantastico in cui comunque feci due o tre assist. Ho dei ricordi bellissimi per quanto riguarda il derby di Sicilia. Sono contento di essere rimasto nel cuore dei tifosi rosanero anche se sono passati vent'anni. Anche a Milano incontro qualche tifoso palermitano sulla trentina che mi racconta di essersi appassionato al Palermo ed essere andato allo stadio a vedermi in quel periodo in compagnia del papà o del nonno. Quando vinci il campionato e fai il salto di categoria resti nel cuore dei tifosi, anche se si trattava della Serie C. Quell'anno fu emozionante ed intenso. L'ultimo mese eravamo a pari punti col Messina e avevo paura di non arrivare ad ottenere la promozione diretta dopo aver dominato la stagione. Ho avuto incubi al pensiero di dover disputare i play-off e non ci stavo!"