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Sensibile-Mediagol: “L’evoluzione del ruolo del ds e l’intuizione della P&P Sport Management. Progetto innovativo, vi spiego perché…”

L'intervista esclusiva concessa da Pasquale Sensibile, ds della P&;P Sport Management ed ex dirigente di Roma e Palermo, alla redazione di Mediagol.it

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Competenza, professionalità e correttezza dovrebbero sempre costituire, nel calcio come nella vita, dei fattori premianti.

Sulla scia virtuosa di questa consapevolezza si è dipanata la parabola professionale di Pasquale Sensibile. Un percorso dirigenziale imperlato da incarichi strategici e di prestigio con club di massima serie come Juventus, Palermo, Sampdoria, Roma. Responsabile del comparto scouting in bianconero ed in Sicilia nell'era Zamparini, braccio destro di Walter Sabatini in giallorosso con cui aveva condiviso anche la stagione brillante vissuta in rosanero. Conoscenze trasversali, grande propensione a captare potenzialità e prospettive di giovani talenti in via di formazione, che spaziano dall'ambito tecnico a quello prettamente gestionale e manageriale. Il ruolo di ds a tutto tondo rivestito a Genova, sponda blucerchiata, il ciclo vincente da dirigente catalizzatore a Novara, il mandato significativo a Mantova. Stessa passione e scrupolo al netto della categoria, qualche frangente complicato e le inevitabili esperienze non felici nell'ambito di una carriera comunque intensa. Quindi la voglia di rimettersi in gioco ed affrontare una nuova e stimolante sfida. Sposare professionalmente l'intuizione innovativa della P&P Sport Management, agenzia di consulenza manageriale tra le più prestigiose su scala internazionale che fa capo a Federico ed Andrea Pastorello, che strutturandosi sul piano organizzativo al pari di un club professionistico, ha riconfigurato la concezione del ruolo di direttore sportivo. Una scelta di rottura e avveniristica nel mondo del calcio, con il profilo del ds che ritrova smalto, estende mansioni ed orizzonti, quasi ribalta la sua natura originaria. Non più un dirigente che seleziona i calciatori idonei al progetto tecnico del club per cui opera, ma un manager globale che monitora ed individua, sulla base di criteri squisitamente tecnici, le società ideali ad esaltare attitudini e peculiarità degli assistiti dell'agenzia. Pasquale Sensibile, nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it, illustra contorni, dinamiche e valori aggiunti legati a questa inedita e interessante rivoluzione che costituisce oggetto di novità nel mondo del calcio in chiave presente e prospettiva futura.

"Il mio nuovo ruolo alla P&P Sport Management? Va dato merito di questa innovativa intuizione a Federico Pastorello al quale mi lega un rapporto di amicizia oltre che di stima professionale. Quando, 23 anni fa, lui ha iniziato questa carriera manageriale, che lo ha portato ad essere uno dei migliori in assoluto, io sono stato uno dei suoi primissimi assistiti nella mia modesta, ma comunque più che dignitosa, carriera di calciatore di Serie C. Già da quegli anni condivisi in ambito lavorativo abbiamo riscontrato grandi affinità caratteriali, abbiamo la stessa ambizione, la medesima capacità e l'identica voglia di metterci sempre in discussione. Federico ha fatto tantissimi passi avanti, legittimi e meritati, guadagnandosi una dimensione di grande successo, io ho fatto il mio percorso come dirigente, lavorando in Serie A per società come Juventus, Palermo, Roma e Sampdoria e vivendo altre formative e significative esperienze in diversi altri club. Quando l'estate scorsa Federico mi ha proposto mi ha proposto di andare a ricoprire questa carica ho accettato con grande suo entusiasmo. Il progetto che mi aveva presentato Federico era molto stimolante e poi credo, molto onestamente, che in Italia c'è stata un'evoluzione del ruolo del direttore sportivo, le mie ultime esperienze non erano state brillantissime e fortunatissime. Ciascuno poi può vederla come vuole, ma questa per me è una grande opportunità, che mi consente di ridisegnare la concezione del mio profilo professionale e ripartire con tanto entusiasmo. Ci tengo a dire che Federico ha come obiettivo finale quello di strutturare l'agenzia come un club, prima che io arrivassi era già stato ingaggiato un responsabile della comunicazione. È ovvio che l'oggetto, le dinamiche e i riferimenti del mio lavoro cambiano, perché se per un direttore sportivo canonico il quotidiano è caratterizzato dai rapporti con il presidente, con i propri allenatori e con i giocatori;  per me il quotidiano è caratterizzato dal monitoraggio di tutte le vicende tecniche dei nostri assistiti in prima battuta, poi Federico mi ha chiesto vista la mia esperienza dirigenziale di avere una panoramica quanto più aggiornata possibile su quelle che sono le dinamiche internazionali del mercato. La struttura della P&P Sport Management prevede ovviamente Federico al vertice,  poi nella sua orbita vi sono circa 10/11 collaboratori, che operano autonomamente e che hanno comunque un loro parco assistiti, i quali interagiscono in agenzia con Federico, ma nessuno di loro ha un taglio tecnico. Io mi occupo in prima battuta dei nostri assistiti che sono più o meno, dai big ai più giovani, all'incirca la sessantina. Contestualmente devo inoltre cercare di tenere monitorate quelle che possono essere opportunità che il mercato offre come intermediazione. Federico lavora molto con le intermediazioni spostando giocatori da un club ad un altro, pur non essendo manager di quei giocatori ma in partnership con il loro entourage di quei giocatori. Ci sono dei giocatori di prospettiva a livello internazionale che sono molto forti, spero che la nostra agenzia possa portare in un futuro non troppo lontano a Palermo uno di questi gioiellini. Questo è un mio desiderio ed al contempo un auspicio per il percorso del nuovo Palermo che merita di tornare in fretta nelle categorie che gli competono".