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Benevento, il messaggio di Inzaghi: “Il calcio non è soltanto la Serie A, vogliamo giocare”

Il tecnico del Benevento ha commentato la possibilità di riprendere i campionati di calcio durante l'emergenza Coronavirus

Mediagol52

Il messaggi di Filippo Inzaghi.

Tra due giorni avrà finalmente inizio la tanto attesa "Fase 2", che sarà quella della convivenza con il Coronavirus: tante attività lavorative avranno la possibilità di ricominciare a lavorare, mentre non è ancora chiaro quale sarà il futuro del calcio italiano, dal momento che gli allenamenti di gruppo saranno vietati fino al 18 maggio.

Mentre gli esponenti della Lega A e dei club stanno continuando a lavorare per adattare le loro strutture in base alle richieste del comitato tecnico-scientifico, molto differente è la situazione della Serie B e delle categorie inferiori, dove le società non sembrano in grado di poter portare a termine le corrette misure di sicurezza.

A commentare la situazione dei club della serie cadetta è intervenuto Filippo Inzaghi, che con il suo Benevento ha dominato il campionato e prima dello stop era primo in classifica a venti punti di vantaggio sulla seconda. Queste le sue dichiarazioni rilasciate durante una diretta sul canale Instagram ufficiale di Ottochannel:

"È chiaro che se ci sono le giuste condizioni si deve riprendere, ma il calcio non è solo la serie A: questo sport è formato da tutti coloro che ci lavorano e collaborano. Ci saranno tante società in Lega Pro e nei Dilettanti che scompariranno. Sembra che si voglia mettere la gente contro il calcio. Ci siamo quasi abituati a stare in casa dopo due mesi e non è facile. Speriamo che già dalla prossima settimana ci venga data la possibilità di allenarci in sicurezza. Rispettiamo ciò che ci dice il governo, ma non capiamo la motivazione che ci permette di correre nei parchi e non nel centro d'allenamento che risulta essere molto più sicuro. I calciatori non possono stare fermi per cosi tanto tempo. Siamo i primi a non voler rischiare, ma penso che si possa consentire di lavorare sul campo individualmente. Noi vogliamo giocare, ma se dovessero decidere di sospendere in maniera definitiva saremo ugualmente in serie A. Nessuno ha mai messo in discussione questo, siamo al di sopra di tutto".

Il tecnico ha poi raccontato la sua avventura sulla panchina del Benevento: "L'amicizia con Foggia mi ha spinto a venire a Benevento. Mi cercava da tempo, anche quando le cose per me non andavano nel verso giusto. Con Vigoritoè scoccata subito la scintilla, è un intenditore che ti lascia lavorare senza interferire. Da lui si può solo imparare: spesso a cena parliamo di vita e in tal senso le sue parole nei miei riguardi mi hanno inorgoglito. Sono contento di avergli regalato questo campionato, purtroppo non sta finendo con la festa che voleva, ma nessuno potrà mai cancellare quanto fatto. Al di là di come sarà il futuro, quando si incontrano persone cosi poi si resterà amici per sempre. La squadra era reduce da una sconfitta nei play off bruciante, ma conoscevo la sua forza e l'esperienza mi faceva pensare che dovevo darle la mentalità giusta. Gradualmente siamo diventati la squadra dei record, alla vigilia nessuno avrebbe mai scommesso nel nostro superamento dei primati della Juventus. Il momento clou? Le gare con Cremonese ed Empoli dopo Pescara. Li abbiamo capito di essere forti".