Parla Ivan Rakitic.
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Coronavirus, Rakitic: “Pronto anche al contagio, ma voglio giocare. Il calcio può aiutare la gente”
Il centrocampista blaugrana, Ivan Rakitic, ha analizzato le inevitabili ripercussioni dell'emergenza Coronavirus sull’intero mondo del calcio
Sebbene il Covid-19 sembri in apparente remissione in tutta Europa, l'incertezza sul sistema calcistico, momentaneamente messo in stand-by in quasi tutti i paesi, rimane elevata. Da una parte la volontà di Alexander Ceferin - presidente UEFA e vicepresidente FIFA -, di concludere la stagione in corso, dall'altra, i relativi dubbi e perplessità delle squadre richiamate a scendere in campo: Francia, Olanda e Belgio, per esempio, hanno già dichiarata chiusa la stagione in corso. Pareri contrastanti, invece, da parte degli altri paesi, Italia inclusa.
Intervenuto ai microfoni del quotidiano spagnolo 'Marca', il centrocampista del Barcellona, ha detto la sua sull'attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, analizzando le inevitabili ripercussioni di tale condizione inquietante sull’intero mondo del calcio: "Nessuno avrebbe mai immaginato qualcosa di simile. Ho molto rispetto per questa situazione, ma dobbiamo pensare positivo. Bisogna essere più uniti che mai, insieme possiamo farcela. Sono una persona molto scrupolosa che ha sempre tutto sotto controllo, per cui questa incertezza mi destabilizza. Anche la mia famiglia era molto preoccupata per questa situazione, ma grazie a Dio stiamo tutti bene".
Sulla scelta da parte del governo francese di sospendere fino a settembre ogni attività legata allo sport: "Rispetto tutti i punti di vista. In questi giorni abbiamo saputo che il campionato francese non sarà portato a termine e dobbiamo rispettare la loro scelta. Ogni paese deve analizzare le loro esigenze e decidere cosa è meglio fare. Non penso ci possa essere una decisione comune per tutti. Quando i paesi decideranno che strada percorrere, lo faranno con la certezza di tutelare i loro atleti e i loro cittadini".
"È arrivato il momento di restituire alla società ciò che ci dà. Noi vogliamo giocare - ha proseguito l'ex Siviglia -. Vogliamo tornare con le migliori garanzie sanitarie, ma sappiamo che non saranno mai al 100%. Ma lo stesso rischio lo correranno tutti i lavoratori comuni al loro ritorno sul posto di lavoro. Se loro corrono quel rischio anche io voglio farlo. Dobbiamo far divertire le persone con il calcio: noi possiamo essere un esempio. Camp Nou vuoto? Sarà stranissimo, ma insieme otterremo la forza necessaria per uscire da questa situazione", ha concluso Rakitic.
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