Una sconfitta pesante per la classifica.
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Sergio Ramos e Piqué, amici mai. Il madridista: “Non ci parlavamo, ma oggi è diverso. Duello col Barça? Io ci credo”
I Blancos (20 punti in 10 gare) mai così male dal 2012, ultimo anno di Mourinho. Il Barcellona è già a +8: parla il capitano del Real, Sergio Ramos
Il Real Madrid, domenica scorsa, ha perso sul campo del Girona, squadra catalana neopromossa e per la prima volta nella Liga, nel match valido per la decima giornata di campionato.
Un momento tutt'altro che positivo per Cristiano Ronaldo e compagni, relegati al quarto posto, ad otto lunghezze di distanza dal Barcellona capolista. Era da tempo che i Blancos non partivano così male in campionato: sono appena venti, infatti, i punti conquistati dalla squadra di Zinédine Zidane in dieci giornate. Non succedeva esattamente dal 2012, quando in panchina sedeva ancora Josè Mourinho.
"La sensazione attualmente è tutt'altro che piacevole. Quando sei in un club come il Real non abituato a perdere molte partite, fronteggiare un momento così non è facile - ha dichiarato Sergio Ramos, capitano del Real e della Nazionale spagnola, ai microfoni di OndaCero -. Devi sempre rapportarti agli obiettivi che ti sei prefissato ad inizio stagione, e tra questi c'è la Liga. Ora non possiamo più lasciare punti per strada. Il campionato è ancora molto lungo e aperto. A Madrid si muove tutto molto velocemente: non abbiamo tempo di rammaricarci o di gioire per le vittorie. Adesso vogliamo concentrarci sulla Champions League e poi ripartire per vincere la Liga: non sarebbe la prima volta che una squadra riesce a recuperare otto punti alla prima in classifica".
NESSUN COLPEVOLE -"Dobbiamo capire gli errori che abbiamo commesso fin qui in modo che non accada nuovamente: al Barcellona, con 8 punti di vantaggio, non manca molto per vincere, ogni sbaglio potrebbe costare il titolo. In questa situazione non esistono colpevoli. Quando si vince, vince il gruppo, quando si parte il discorso è lo stesso. Inutile puntare il dito contro: tutti possiamo fare di più. Credo che con il Girona abbiamo mostrato di poter fare ottime cose, anche se poi siamo calati molto di intensità. Se nel primo tempo avessimo sfruttato meglio le occasioni ci sarebbe stata un'altra partita. Non sono uno che parla molto quando le cose vanno male, anche in casa. Preferisco rifugiarmi in me stesso, pensare: voglio trarre conclusioni facendo autocritica. Il nostro sogno è comunque ancora intatto".
INDIPENDENZA CATALOGNA -"Giocare col Girona non mi ha dato nessuna sensazione particolare, è come se andassi a Siviglia e vedessi una bandiera andalusa. Mi sono sentito spagnolo come altrove, nessun problema. Il processo di indipendenza? Non credo cambierà nulla, danneggia solo l’immagine della Spagna a livello mondiale. Non mi piace che succedano queste cose: uniti siamo più forti".
SU PIQUE... -"Andiamo piuttosto d’accordo, soprattutto alla luce del nostro vecchio rapporto. Prima praticamente non parlavamo, ci siamo rispettati perché giocavamo insieme in nazionale. Quando si cresce però si matura e si lasciano da parte le cose meno importanti: questo ha reso il nostro rapporto migliore, Gerard ha sempre avuto un comportamento esemplare", ha concluso il difensore.
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