Le certezze di David Silva.
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Manchester City, David Silva: “Messi, CR7 e il Mondiale. So già cosa voglio fare dopo il ritiro”
Il centrocampista offensivo del Manchester City ha già un piano per continuare la sua carriera nel mondo del calcio
Sono passati ben dieci anni e altrettante stagioni da quando David Silva ha scelto di lasciare la sua amata Valencia per iniziare una nuova avventura in Inghilterra, precisamente con la maglia del Manchester City: durante questo periodo l'esterno spagnolo è sempre riuscito a ritagliarsi uno spazio all'interno della rosa titolare, diventando un pilastro dei Citizens anche con il nuovo tecnico Pep Guardiola. Con 301 presenze condite da 57 gol, Silva è considerato uno dei migliori assist-man della sua generazione, specializzandosi nel fornire ai compagni di squadra perfetti hockey pass, ossia quei tagli in verticali che aprono in due le difese avversarie e che, solitamente, precedono l'assist finale.
Quest'anno l'ala spagnola ha compiuto 34 anni, e ha dunque iniziato a riflettere a tutte le possibili strade che potrebbe percorrere quando appenderà definitivamente gli scarpini al chiodo. Durante una diretta su Instagram, David Silva ha espresso la sua voglia di iniziare la carriera da allenatore una volta conclusa quella da giocatore professionista: "Con quello che ho vissuto nella mia carriera e con il passare del tempo ti trasformi in un allenatore. All'inizio era una possibilità che non prendevo in considerazione, ma adesso è un'opzione che mi interessa sempre di più. Adesso, quando lascerò il calcio, ho deciso che diventerò un allenatore. Non so ancora quando però, perché voglio continuare a giocare per un paio di anni. Ho vissuto una carriera piena di gioie. Ho giocato con grandi giocatori come Xavi e Iniesta, che hanno segnato una generazione del calcio spagnolo. Ho giocato contro il miglior Ronaldinho, quando avevi paura di togliergli il pallone perché poteva umiliarti facilmente. Ho giocato contro Ronaldo, Zidane e Messi".
Tra i tanti trofei conquistati da Silva spicca il Mondiale vinto con la Spagna nel 2010: "Ho fatto parte di una generazione molto buona, abbiamo fatto qualcosa di impensabile perché nessuno poteva immaginarlo. Vincere l'Europeo è stato incredibile, perché è stato il primo titolo che abbiamo vinto e perché abbiamo spezzato una maledizione (44 anni senza vincere un trofeo, ndr). Poi è arrivato il Mondiale e il secondo Europeo, ma il primo è stato davvero speciali".
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