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Barcellona, Suarez: “Sconfitta contro il Liverpool mi ha devastato. Morso a Chiellini? Non accettavo la realtà”

Barcellona, Suarez: “Sconfitta contro il Liverpool mi ha devastato. Morso a Chiellini? Non accettavo la realtà”

L'attaccante blaugrana si confessa ai microfoni di Fox a due giorni dall'esordio della Celeste in Copa America

Mediagol77

Luis Suarez sembra non aver ancora superato del tutto la sconfitta subita dal Barcellona nella semifinale di ritorno contro il Liverpool.

L'attaccante uruguaiano dei blaugrana, dal ritiro della Celeste in vista del primo impegno in Copa America, ha parlato del finale di stagione poco positivo.

 "Dopo l'eliminazione contro il Liverpool in Champions League volevo sparire dal mondoSono stati i giorni peggiori della mia vita e della mia carriera, insieme a quelli del Mondiale del 2014. Non volevo nemmeno portare i miei figli a scuola, perché tutti avrebbero visto che stavo male. Trascorrevo i giorni senza voglia di fare nulla. Messi? Il calciatore sa che deve poter sopportare le critiche, ma non quando diventano estreme. Io vedo che ogni giorno si dice che Messi non vuole questo, non vuole tecnico o altro. Non è così. Non dice nulla, invece. E credo che sia così anche nella Nazionale. Anzi, gli chiedevano delle cose e lui diceva: 'Non fatelo, accetto la vostra decisione'".

Il "Pistolero" si è soffermato anche sull'episodio che ha sconvolto negativamente la propria carriera, il morso rifilato a Chiellini durante il Mondiale 2014.

"Non accettavo la realtà, quando mia moglie mi chiedeva cosa era successo le dicevo che ci eravamo solo scontrati. Mi sono rivolto agli psicologi e questo mi ha aiutato molto ad accettare gli errori e a crescere. Ho sofferto molto, sono stato davvero male, per mia moglie, per i miei figli, per i miei compagni. I 4 mesi di squalifica e le 9 partite lontano dalla Nazionale? Fu inumano il modo in cui fui trattato. Avevo firmato col Barcellona e non ci fu nemmeno una presentazione. Pensavo che la mia carriera fosse alla fine, ma sono grato al Barça: quando mi chiamarono piansi tutto il giorno".