A trentacinque anni compiuti non smette di stupire. Ivan Rakitic, per qualità, sagacia tattica e personalità, permane uno dei centrocampisti più stimati e performanti su scala mondiale. Lo testimoniano le oltre cento presenze con la maglia della Croazia e le prestazioni da leader assoluto che regala al suo Siviglia. Carriera stellare e di assoluto prestigio, parabola professionale pluridecorata in cui è stato uno dei pilastri del Barcellona dal 2014 al 2020. Quindi il ritorno in Andalusia, con i trionfi in Europa League e l'ennesima finale conquistata ai danni della Juventus di Massimiliano Allegri. Ora, il Siviglia troverà sulla sua strada in finale un'altra squadra italiana, la Roma di Mourinho e Dybala che ha eliminato in semifinale il Bayer Leverkusen. Di seguito le interessanti dichiarazioni del centrocampista croato riportate da Tuttosport.
EUROPA LEAGUE
Siviglia, Rakitic: “Stupito che Juventus non abbia tenuto Dybala. Roma e Mourinho…”
"Finale di Europa League contro i giallorossi? Sarà ancora più dura che contro la Juventus. Innanzitutto perché la Roma è guidata da uno dei migliori allenatori del mondo, diciamo nella “top 3”, un grande che ha già vinto in carriera tutte le Coppe europee e non solo quelle... Mourinho è uno stratega davvero “Special”, unico, in tutti i sensi. «In generale il collettivo in grado di far fronte a qualsiasi evenienza. E in particolare un giocatore di grande talento, un campione del mondo argentino: Paulo Dybala. Giuro che sono rimasto molto sorpreso quando l’anno scorso ho visto che non è stato confermato dalla Juventus. Un avversario molto difficile da contenere. Tecnico, estroso, sgusciante, imprevedibile. È l’attuale cannoniere della Roma, il giocatore che ha segnato più gol giusto? Esito semifinale diverso se la Juventus avesse avuto ancora Dybala? Beh, questo nessuno potrà mai dirlo... Sono discorsi ipotetici, teorici, supposizioni. Io so solo che il mio Siviglia ha centrato la settima qualificazione alla finale di Europa League negli ultimi 18 anni portando sempre a casa il trofeo nelle 6 precedenti occasioni e che Dybala ce lo troveremo in ogni caso come pericoloso avversario il 31 maggio con un’altra maglia, diversa da quella della Juventuis. Fattore chiave della nostra vittoria sui bianconeri di Allegri? Eravamo sotto nel punteggio, ma non abbiamo mai perso la fiducia: sapevamo di possedere i mezzi per ribaltarlo. Poi Mendilibar ha azzeccato i cambi facendo entrare Suso e Lamela che hanno sparigliato le carte. Le loro giocate sono state disequilibranti. Prima l’ex Milan ha firmato il gol del pareggio su assist dell’ex Roma dopodiché nei supplementari l’argentino ha segnato la rete decisiva. Le loro qualità sono innegabili. Suso a 17 anni è stato acquistato dal Liverpool e poi è andato a Milano, Lamela preso a 19 anni dalla Roma quindi ha giocato tante stagioni nel Tottenham. Non stiamo parlando di club qualunque... Poi si sa che per rendere al massimo influiscono tanti fattori e molte variabili a cominciare dall’ambiente, dai rapporti coi compagni, con il mister, coi dirigenti, per non dire degli infortuni. E alle volte anche la giovane età può costituire un eventuale intralcio alla consacrazione di un talento".
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