In rimonta la Roma di José Mourinho in quel dello stadio Olimpico, nel match valido per il ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Salisburgo. Gara d'andata termina 1-0 in favore degli austriaci, grazie al gol nel finale di Capaldo. Ritorno in grande stile per la compagine giallorossa, che ribaltano il computo totale con i gol degli ex Palermo, Andrea Belotti e Paulo Dybala, tutti siglati nei primi quarantacinque minuti di gioco.
EUROPA LEAGUE
Roma-Salisburgo 2-0: gli ex Palermo Dybala e Belotti rilanciano Mourinho in Europa
Paulo Dybala, pregiato stoccatore capace di decidere con una giocata e contestualmente fulcro illuminato, in simbiosi con Vazquez, nella tessitura della fase offensiva tra il 2013 ed il 2015 a Palermo. La sua interpretazione universale ed anomala del ruolo di prima punta era perfettamente organica e funzionale al credo calcistico di Iachini (tecnico di allora). Sublime e letale con la sfera tra i piedi. Dinamico ed intelligente senza eguali. Moto perpetuo, ispirato e variabile. Capace di fare l’elastico, divorare la profondità, tagliare creando voragini nel cuore delle retroguardie avversarie. Ad uso e consumo dei puntuali, e spesso vincenti, inserimenti dei centrocampisti. Tutto questo e tanto altro passato dalla Juventus, adesso alla Roma con i compiti di chi, in fin dei conti ha sempre spostato gli equilibri. Che sia al Renzo Barbera, che sia all'Olimpico.
LEGGI ANCHE
Torna al gol anche Andrea Belotti. Realizzazioni sottomisura, guizzi lesti e furtivi, aerei o in spaccata, nel cuore dei sedici metri. Forza, esplosività, risolutezza ai confini dell’area piccola, istinto e senso del gol. Fatta eccezione per un paio di strepitose prodezze balistiche dalla distanza sfoderate nel proseguo della sua carriera tra Albinoleffe, Palermo e Torino, la fattura delle sue reti ha un marchio nitido ed inequivocabile. Quello del finalizzatore, del terminale offensivo. Classico uomo d’area. Professione centravanti.
Le attitudini del gallo sono ben diverse da quelle di Dybala. Nonostante l’encomiabile abnegazione mostrata sul terreno di gioco, i segnali di una certa distonia del suo profilo rispetto ad una certa tipologia di calcio erano tangibili in rosanero e lo sono tutt'ora in giallorosso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA