Pep Guardiola, tecnico del Manchester City, è intervenuto in conferenza stampa verso l'incontro con il Real Madrid di Carlo Ancelotti, valido per il ritorno delle semifinali di Champions League, all''Etihad Stadium", ricordando l'1-1 maturato all'andata del "Bernabeu". Di seguito, le dichiarazioni dell'allenatore catalano.
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Manchester City-Real Madrid, Guardiola: “Mi dissero subito di vincere la Champions”
"Perché il Real vince così tanto in Champions? Non ne ho idea. E se lo sapessi cercherei di copiarlo. dobbiamo essere noi stessi e vincere una partita. Non serve ricordare quanto sia importante questa partita, ma ho detto ai giocatori di viverla come una grande chance e di godersela. Sappiamo di dover essere migliori rispetto all’andata, di dover creare più chance, di essere più fluidi in attacco. Giochiamo contro il Real Madrid, una squadra che ha qualità enormi: è una sfida e dobbiamo affrontarla. Ma so che qualsiasi cosa succeda, ringrazierò i miei giocatori per avermi portato di nuovo fino a questo punto della competizione".
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"È ovvio che vogliamo vincere. Ho raccontato spesso che quando mi hanno preso mi hanno detto subito che dovevo vincere la Champions. La vogliamo, ma non basta volerlo per vincerla. Conta quello che fai nella partita, quello che faremo in campo in quei 90’. Non conta come siamo andati in campionato o che siamo in finale di FA Cup, conta come saremo in quel momento, su quel campo. Per me è un sogno essere di nuovo a questo livello e nessuno ci assicura che ci torneremo: per questo dobbiamo godercelo, dobbiamo provarci, dobbiamo uscire dal campo sapendo di aver dato tutto. Spero che vinca la squadra migliore, e spero ovviamente che sia la mia. I giocatori devono provare a vincere per loro stessi, per l’occasione che hanno. Non per me o per i proprietari. Di certo non mi aspettavo, quando ho cominciato col City, che arrivassimo a questo livello, che lottassimo con continuità per i massimi traguardi. E non mi aspettavo nemmeno di rimanere qui per 7 anni: ho fiducia nelle mie capacità, ma non pensavo così tanto".
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