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Palermo: Enigma Manuel Arteaga. L’incontro con Schelotto, l’idea di Ballardini. Ecco il futuro del venezuelano

Palermo: Enigma Manuel Arteaga. L’incontro con Schelotto, l’idea di Ballardini. Ecco il futuro del venezuelano

Alla scoperta del mistero relativo all'attaccante prelevato a titolo definitivo pochi giorni fa.

Mediagol40

Un sorriso intriso di grandi aspettative e quella maglia rosanero numero 19 mostrata con fierezza a fotografi e operatori dell'informazione: questa l'immagine simbolo della presentazione ufficiale di Manuel Arteaga, attaccante classe '94 proveniente dal club venezuelano dello Zulia. Il vice presidente Guglielmo Micciché, nelle vesti di cerimoniere, introdusse il nuovo acquisto al pubblico e agli addetti ai lavori definendolo un investimento importante sulle cui qualità, dirigenza e staff tecnico riponevano grandissima fiducia. I 17 gol, con relativo titolo di capocannoniere del campionato vinotinto, costituivano una promettente referenza, pur nella consapevolezza della profonda complessità tattica e del diverso livello di  competitività della Serie A italiana, torneo in cui il 'Barracuda' da lì a poco avrebbe dovuto cimentarsi.

Istantanee nitide e recenti sul piano temporale, ma che ad oggi appaiono soltanto un lontano ricordo. Dopo aver versato allo Zulia circa 800mila euro per acquisire l'intero cartellino del calciatore, al quale ha fatto sottoscrivere un contratto della durata quattro anni e mezzo, il Palermo sembra repentinamente essersi ricreduto sulla bontà dell'operazione compiuta.

Una situazione davvero singolare, quello attualmente vissuta dal giovane delantero venezuelano che ha visto radicalmente mutare considerazione e giudizi nei suoi confronti dopo appena una ventina di giorni, senza aver mai calcato il terreno di gioco in una gara ufficiale con il suo nuovo club. Quella maglia numero 19, con ogni probabilità, Manuel Arteaga non avrà mai il piacere di indossarla, quantomeno non in questa stagione calcistica.

Tre settimane di allenamento in gruppo sembrano non essere bastate al venezuelano per convincere dirigenza e staff tecnico a concedergli una chance a breve termine che gli consenta quantomeno di provare di mostrare il suo valore. Al suo attivo, soltanto una convocazione collezionata nella convulsa e vittoriosa trasferta di Verona che ha fatto da preludio all'esonero di Davide Ballardini. In mezzo, tanto impegno, sudore e voglia di mettersi in luce agli occhi di tecnico e compagni, ed il fardello di una serie di illazioni non meglio precisate su presunte anomalie nello stile della sua corsa. "Arteaga? Mi hanno detto che corre male, oggi sono qui per verificare personalmente": queste le parole del patron alla vigilia della seduta di rifinitura della sfida casalinga contro la Fiorentina, gara che vedrà il venezuelano escluso dalla lista dei convocati. Elenco dal quale verrà escluso anche in occasione della partita rovinosamente persa dai rosa contro il Genoa a Marassi. A fare da contraltare le buone referenze fornite su di lui da alcuni compagni, tra i quali Mato Jajalo (qui le sue dichiarazioni) e Oscar Hiljemark, dopo averlo visto all'opera nel corso delle sedute d'allenamento condivise. Parole lusinghiere in merito alle potenzialità del classe '94 sono state spese anche dall'ex tecnico del Palermo, Davide Ballardini, che ha avuto modo di allenarlo e di monitorarlo da vicino,  non soltanto in sede di conferenza stampa. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it, il mister ravennate avrebbe apprezzato la risolutezza e il fiuto nei sedici metri dell'attaccante venezuelano, tanto da suggerire il suo nome all'attuale ds del CesenaRino Foschi per completare il reparto offensivo del club romagnolo, in corsa per la promozione in Serie A. La convocazione del Bentegodi funge da suffragio a questa tesi: era nelle intenzioni del tecnico, se fosse perdurato il suo mandato, concedere al venezuelano la chance del debutto nelle settimane successive.

Un alone crescente di scetticismo ha inevitabilmente minato il morale del ragazzo giunto in Sicilia con ben altre aspettative. Il ritorno a disposizione di Djurdjevic ha ulteriormente ridotto lo spazio per l'attaccante venezuelano ed il contestuale arrivo del giovane terminale ungherese, Norbert Balogh, ha costituito un messaggio neanche troppo subliminale da parte della dirigenza rosanero. Il ragazzo non viene ritenuto attualmente pronto e idoneo a dare un contributo fattivo nell'immediato al Palermo di Maurizio Zamparini. Ragion per cui il management, nella persona del ds Manuel Gerolin, ritiene opportuno testare la stoffa e i margini di crescita del ragazzo, imbastendo una cessione in prestito che possa consentirgli continuità di impiego.

Di concerto con l'agente venezuelano del calciatore, Daniel Yamin, l'ex capo-scouting dell'Udinese sta lavorando per trovare la soluzione ideale. L'opzione maggiormente caldeggiata dal dirigente rosanero sarebbe l'approdo all'Hajduk Spalato, club vicino all'attuale management serbo Lemic-Curkovic, binomio di intermediari e consulenti di mercato che godono attualmente della massima fiducia da parte del patron friulano: stessa destinazione scelta per il difensore argentino Julian Velazquez nella scorsa sessione di mercato. Il giocatore auspicherebbe una destinazione italiana, anche in serie cadetta, nella convinzione di potersi ritagliare gradualmente uno spazio nel nostro calcio. Cesena, Novara e Perugia i club che al momento hanno effettuato un timido sondaggio interlocutorio.

Curioso siparietto nella serata di domenica: Manuel Arteaga ha incrociato il neo-tecnico rosanero, Guillermo Schelotto, appena arrivato all'hotel che lo ha ospitato nella sua prima notte nel capoluogo siciliano. Saluti cordiali e convenevoli di rito tra i due, con il mister del Palermo che ha chiesto lumi al ragazzo per provare meglio a comprendere quale fosse la sua situazione unitamente alle sue prospettive future.