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Saviano: “Sarri come Zeman, Maradona minacciò una querela. Ibra? In Gomorra sarebbe un criminale dell’Est”

Saviano: “Sarri come Zeman, Maradona minacciò una querela. Ibra? In Gomorra sarebbe un criminale dell’Est”

Lo scrittore e saggista italiano parla ai microfoni di SkySport: "La Champions League al Napoli? E' un terno al lotto. La partenza di Higuain non mi dispiace".

Mediagol40

Roberto Saviano ha rilasciato un'intervista ai microfoni di SkySport.

Intercettato a New York, l'autore di Gomorra ha parlato di Napoli e del Napoli. "La partenza di Higuain non mi dispiace. Tutti hanno attaccato il tradimento del Pipita. Beh, lo capisco anche... l'odio nei confronti della Juventus a Napoli è sempreverde. Secondo me la cosa può permettere al Napoli di essere più fluido", ha detto Saviano.

SARRI -"Mi piace molto. E' ruvido, disciplinato, militare. Mi è molto simpatico. E' l'allenatore che più mi ricorda, come personalità, Zdenek Zeman... il boemo è una grande mia passione. In campo e come strategie sono molto diversi, è vero, ma quanto a personalità c'è qualcosa che li accomuna e li fa sembrare simili".

SCUDETTO E CHAMPIONS -"Il punto di forza del Napoli? L'attacco, la difesa che si è rafforzata e lo spogliatoio: la squadra ha un'armonia. Scudetto? Se dico che è l'anno buono e non succede, magari passo per 'iettatore'. Però se succede, molti diranno che sono un portafortuna. Dico che speriamo che la Juve inciampi. Champions? La Champions è sempre 'nu tern aL lotto', per usare le parole dei tifosi".

GOMORRA... NEL CALCIO -"Che ruolo farei interpretare a Ibrahimovic su Gomorra? Sicuramente un criminale dell'Est Europa, è pittato per farlo. Insigne potrebbe, invece, fare un ragazzino di qualche piazza: lo interpreterebbe bene".

MARADONA -"Quando ero ragazzino, lui era un segno di riscatto, piacere, godimento, quasi felicità. Negli anni le cose sono un po' cambiate. E' strano, una volta Diego ha minacciato una querela contro di me perché in Gomorra c'era un personaggio che doveva chiamarsi 'Maradona', come nickname intendo. Maradona è una di quelle figure ingiudicabili. Di solito si fa la distinzione: uomo pessimo, grande talento. In realtà, anche la sua vita, così complicata, così incondivisibile, mi ha sempre attratto. Nei suoi confronti nutro sempre una curiosità, un immotivato affetto. Non dimenticherò mai la semifinale a Italia '90 tra Italia e Argentina. Ero al San Paolo a tifare Argentina, perché lì si tifava Argentina. Il 'pueblo' era in campo. Diego aveva dato una possibilità di riscatto alla gente di Napoli. Ricordo che si allenava il mercoledì a porte aperte e in quella giornata le scuole di Napoli di svuotavano per andare a vederlo dal vivo. Per me Maradona è ancora questo: è Napoli, è il sogno di un talento che ti fa passare una grande giornata nonostante tutto vada male", ha concluso Saviano.

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