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LE DICHIARAZIONI

Zauli: “Io, Zamparini e il Palermo. Mi sentivo invincibile. A Brunori dissi…”

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Le dichiarazioni rilasciate dall'ex fantasista del Palermo, nuovo allenatore del Sudtirol

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"Indeciso se accettare o meno la proposta palermitana, dissi a Brunori di non pensarci neanche un secondo". Lo ha raccontato Lamberto Zauli, intervistato ai microfoni de "La Repubblica", edizione Palermo. Fra i temi trattati dall'ex fantasista del Palermo, nuovo allenatore del Sudtirol, anche l'exploit di Matteo Brunori con la maglia rosanero. "Non credevo tirasse fuori un’annata simile che non dimenticherà mai. Ora meglio Palermo o altrove? Quando arrivi a 29 gol, normale che tutti gli occhi siano puntati su di te. Matteo, oltre a segnare, è uno che aiuta la squadra, un generoso con qualità che ti permettono di lasciare il segno anche in categorie diverse. Ha ragione quando dice che deve valutare il futuro per il bene suo e della famiglia visto che si è sposato da poco. Scelte fondamentali nel momento decisivo della carriera".

RICORDI -"La A persa all'ultima giornata? Era come uno spareggio. Il Lecce vinse meritatamente. Io e Vincenzo (Sicignano, ndr) piangemmo, disperati per l’occasione mancata. La stagione successiva, un trionfo. Entrammo in Europa League e purtroppo fu il mio ultimo anno. Gol e assist scolpiti nella memoria? Quello contro l’Inter, in trasferta: faccio un dribbling sulla linea di fondo, ne salto un paio e poi, sul mio tocco, Toni la mette dentro da pochi passi. Ma ricordo anche i gol: da fuori area con un pallonetto contro il Napoli e la giravolta con la Lazio".

SU ZAMPARINI -"Zamparini fece salti mortali per prendermi? Con Foschi, che mi ha chiamato per farmi i complimenti, abbiamo ricostruito un episodio al quale più passa il tempo e più mi affeziono. Mi portarono a Milano per la firma, con l’aereo privato del presidente, e dissi a mia moglie che sarei rientrato subito, invece proseguirono direttamente per Punta Raisi e il giorno dopo ero al 'Barbera' in amichevole contro il Chievo. Avventura che ti fa capire quale spinta emotiva avesse il patron. Poi non mi rinnovò il contratto? Avevo 34 anni, in effetti sarei rimasto per sempre. Presero Del Neri con l’idea di un calcio diverso. Zero rimpianti e posso anche giustificare Zamparini. L’affetto rimase intatto".

FEELING - "Sono stato in tante piazze ma a Palermo ho vissuto tre anni favolosi grazie a Zamparini e all’entusiasmo della gente. Credevo di essere invincibile. E con gli ex compagni?

Ci sentiamo spesso: Morrone, Grosso, Barone, Toni, Corini... Dopo il fischio dell’arbitro andavo sempre da Corini e tiravamo fino alle quattro del mattino analizzando ogni dettaglio. Se girava male, mi diceva: 'Pensaci tu, Lamberto'. Con Toni si viveva in simbiosi e l’amicizia è rimasta. Nostalgia? Sì, anche dei gelati di Mondello e di piazza Politeama", ha concluso Zauli.

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