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Palermo, senti Favo: “La B non è perduta. Mirri? Mi ha colpito una cosa. Saraniti e i tifosi…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex mezzala del Palermo

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Parola a Massimiliano Favo.

Diversi sono stati i temi trattati dall'ex capitano del Palermo, che ha vestito la maglia rosanero per ben 5 anni, vincendo la Coppa Italia di C e due tornei di terza serie: dalle prestazioni offerte fin qui dagli uomini di Roberto Boscaglia, reduci da tre vittorie di fila conquistate contro Juve Stabia, Paganese e Potenza, al ricordo più bello legato alla sua lunga esperienza in Sicilia.

"Quest’anno ho visto diverse partite del Palermo. Contro la Ternana, poi con Catanzaro e Catania e le ultime 2 in casa, contro Paganese e Potenza. Direi che i guai hanno compattato l’ambiente. La squadra ha sostanza ed è bastata una scintilla per ridare fiducia e autostima ai giocatori. Forse il Palermo non si è mosso velocemente quest’estate e il fatto di non aver svolto amichevoli in ritiro ha rallentato il percorso di crescita. La scintilla però è scoccata a Catanzaro. Il derby? Una partita d’altri tempi, come quando non c’erano sostituzioni. Forse quelli del Catania pensavano di vincere passeggiando. Invece si sono ritrovati di fronte un Palermo motivatissimo e alla fine, se c’era una squadra che meritava di vincere, era proprio il Palermo", sono state le sue parole.

LA CLASSIFICA - "Io non darei nulla per scontato. La distanza dalle prime è notevole, ma il campionato è solo all’inizio e poi c’è sempre l’incognita Covid. Il Palermo non può perdere altri punti, ma è ancora presto per le sentenze. Lo spirito delle ultime partite è quello giusto. Sul piano tattico credo che il Palermo abbia la necessità di giocare un calcio molto offensivo, perché è con i giocatori di qualità che può scardinare difese chiuse come quella del Potenza. Ternana, Teramo e Palermo superiori al Palermo? Il Teramo no, anche se ha dalla sua la spensieratezza. Il Bari ha molta qualità e l’obbligo di vincere, il che non è mai un vantaggio. La Ternana la vedo favorita perché è la squadra più strutturata, anche a livello societario".

TIFOSI E SINGOLI -"Qualche nome? Floriano e Silipo su tutti, gente rapida e tecnicamente validissima. Saraniti? A me piace: mi ricorda Lunerti. Ma sono anche consapevole che per un palermitano giocare a Palermo non è facile, e che i tifosi rosanero amano più gli attaccanti funambolici, alla Miccoli, che quelli dalla caratteristiche di Saraniti. Ho avuto modo di parlare con Mirri e mi ha fatto un’ottima impressione. Mi ha colpito la sua chiarezza e l’importanza che dà al centro sportivo, fondamentale per le giovanili, soprattutto in un momento di difficoltà come questo che viviamo. Senza tifosi quanto perde il Palermo? Sicuramente più delle altre. Non è la stessa cosa giocare davanti a 20 mila spettatori o in un Barbera vuoto. Non solo per i rosanero, ma anche per gli avversari".

RICORDI -"Trent’anni fa c’era più qualità e più soldi. Oggi molte società galleggiano nella categoria con squadre mediocri: noi avevamo Biffi, Modica, Battaglia, Cecconi, tutta gente che non sfigurava neppure in Serie B. Il ricordo più bello legato alla mia esperienza in rosanero? Ne avrei tanti. Ho vinto 2 campionati di C, nel 90/91 e nel 92/93. Ma scelgo il successo in Coppa Italia: credo di essere l’unico capitano della storia del Palermo ad aver alzato un trofeo e quella resta la mia immagine simbolo", ha concluso Favo.

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