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Palermo, casting per il nuovo ds: in lizza un poker di candidati, situazione e dettagli…

Il profilo giovane ma dal background già di livello di Leandro Rinaudo, in linea con il principio di valorizzazione delle professionalità locali, la candidatura di una volpe della categoria come Antonello Laneri che vanta conoscenza e successi...

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di Leandro Ficarra

Senso di appartenenza, un legame fiero e indissolubile con le proprie radici, riscoperta e valorizzazione del territorio con le sue trasversali ed innumerevoli risorse.  Oculatezza gestionale, integrità etica ed imprenditoriale, progettualità e lungimiranza sul piano tecnico e dirigenziale. Mix virtuoso tra storia e innovazione, tradizione e modernità. Nel cuore della denominazione della nuova società proprietaria del Palermo calcio, Hera Hora, c'è il forte segno della discontinuità con un passato recente che tutti coloro che amano i colori rosanero desiderano  archiviare in fretta.

Dario Mirri, unitamente all'azienda di famiglia e di concerto con il partner azionario Tony Di Piazza, intende ripartire dai valori più semplici ed al contempo più nobili, al fine di ricreare una simbiosi inscindibile e trascinante tra il Palermo e la sua gente.Dagli inferi della Serie D non sarà semplice risalire in fretta la china. Ogni gradino sarà alto e ripido, intriso di ostacoli e trappole di ogni sorta, disseminate  da chi bramerà ardentemente il suo spicchio di gloria nell'auspicio di far inciampare, magari ruzzolare rovinosamente, quella che per dimensione, struttura e blasone sarà la regina del campionato. Ragion per cui, bisognerà curare con scrupolo e dedizione maniacale ogni singolo dettaglio, sbagliare il meno possibile e tararsi a dovere, sul piano mentale, organizzativo e agonistico, ai parametri della categoria. Sulla carta, intenti e punti cardine del progetto illustrato in modo articolato ed esaustivo dalla nuova proprietà non fanno una grinza. Idee chiare e linee guida piuttosto funzionali sotto il profilo logistico, programmatico ed economico. Un piano di investimenti definito ed eterogeneo, priorità all'ambito tecnico con particolare perizia riservata all'area comunicazione ed al marketing, fisiologicamente cavalli di battaglia dell'azienda azionista di maggioranza. Profilo dirigenziale plenipotenziario o quasi, in termini gestionali, amministrativi e strategici, sarà Rinaldo Sagramola. Attitudini e qualità professionali del manager romano sono ben note dalle parti di Viale del Fante in virtù della lunga esperienza di Sagramola in rosanero coincisa con i fasti dell'era Zamparini.

Affinché l'aquila torni a volare alta, al netto dell'oggettiva bontà concettuale dei contenuti fondanti del piano triennale di Hera Hora, sarà indispensabile individuare i profili giusti nei cosiddetti ruoli chiave. Figure che incarnino fedelmente valori, principi e spirito di questo Palermo autoctono, estremamente orgoglioso di esserlo. Soggetti animati da entusiasmo, background professionale di rilievo, legame con la piazza e conoscenza della categoria, carriera eticamente specchiata, possibilmente in piena parabola ascendente. Ergersi a protagonista della scalata che potrebbe riportare il Palermo dai dilettanti all'olimpo del grande calcio costituirebbe una pietra miliare che impreziosirebbe qualsivoglia curriculum. Sfida probante, ma affascinante al contempo, per ogni calciatore, tecnico o dirigente che abbia in dote personalità, contenuti e carisma per provarci. L'orda di controverse vicende giudiziarie, di matrice sportiva e ordinaria, tra deferimenti, udienze, sentenze e ricorsi, ha creato comprensibilmente saturazione e repulsione tra tifosi e semplici appassionati. C'è grande voglia di calcio nell'accezione più pura e sostanziale del termine. Calciomercato, ritiro, amichevoli, calendari, viatico dovuto fino all'avvio della stagione ufficiale. L'allestimento dell'organico che dovrà provare a primeggiare nel torneo di Serie D sarà di pertinenza del nuovo direttore sportivo del club rosanero. Una scelta delicata e dal notevole peso specifico sull'economia dell'intera stagione calcistica. Capacità diplomatiche e negoziali, appeal e buoni uffici tra gli addetti ai lavori, competenza e una qualificata rete di scouting in grado di individuare e reperire i profili idonei al credo tattico dell'allenatore. Conciliare il risultato sportivo con quello economico, in linea con budget e parametri fissati dal club, svolgere un ruolo di filtro e interfaccia tra società e squadra. Non servono nomi altisonanti o maghi del mercato, ma profili in grado di interpretare al meglio il sentimento della piazza e le esigenze dell'allenatore, costruendo una rosa ben assemblata a misura di categoria.

Al momento c'è un poker di nomi in lizza per ricoprire il delicato ruolo dirigenziale nel nuovo Palermo targato Mirri-Di Piazza.

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