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Inchiesta Palermo Calcio, il consulente di Baccaglini: “Fossi il curatore fallimentare ci metterei una pietra sopra…”

Inchiesta Palermo Calcio, il consulente di Baccaglini: “Fossi il curatore fallimentare ci metterei una pietra sopra…”

Numerose intercettazioni ritenute meritevoli di attenzione ed approfondimento da parte della Procura di Palermo: la società rosanero continua ad essere investita dalla bufera giudiziaria nei confronti di Zamparini....

Mediagol92

Ore calde, giorni convulsi, settimane complesse attendono il Palermo.

La bufera giudiziaria che sta coinvolgendo la società di viale del Fante si infittisce sempre più. Sul tavolo degli inquirenti ci sono le operazioni finanziarie compiute dal patron rosanero Maurizio Zamparini.

A complicare la situazione anche diverse intercettazioni, agli atti dell'inchiesta e pubblicate sull''edizione odierna de "La Repubblica",  nel corso delle quali il patron parla all'ex Executive Manager del club rosanero, Angelo Baiguera, della cessione di Mepal e Alyssa,  elemento fulcro dell'indagine su cui si fondano le gravi ipotesi di reato a carico del patron friulano. Di seguito, ecco lo stralcio in questione: "... il bilancio della Mepal... sono due righe, la Mepal ha dentro solo il marchio e non fa un caz... Hai capito, non c'ha nessuna attività, è una società morta, che io ho creato apposta per fare trading e roba, non ha mai fatto un caz..."

Ma le intercettazioni oggetto di attenzione ed approfondimento da parte dei pm non finisco qui, poiché le figure protagoniste di questi dialoghi sono anche altre, come Stefano Gropaiz, advisor di Baccaglini.

Proprio Gropaiz, sei giorni prima del blitz, ha illustrato a Baiguera l'operazione Mepal letta dal suo punto di vista : "Oggi Zamparini ha mandato una mail abbastanza farneticante, adesso lui rivende la Mepal al Palermo… ma è una follia! Ma va in galera per sta roba, eh!? Perché fa bancarotta. […] cioè lui dice… tu prendi il peggiore giocatore che hai e vai, non lo so, all’Inter e prendi lo stesso giocatore, il più scarso che hanno, e dite tutti e due che entrambi valgono 40 milioni di euro, ve li scambiate per 40 milioni di euro e quindi generi un utile, no? Perché avevo un giocatore che valeva mille euro e lo hai venduto per 40 milioni e lo stesso fa l’Inter. E lui cosa ha fatto? Ha preso il marchio, l’ha venduto per una cifra folle, non l’ha mai pagato e adesso si ricompra la società…di fatto ha fatto la stessa cosa…ha dei consulenti veramente pericolosi".

Che la situazione economica non era delle migliori lo aveva notato anche il consulente di Baccaglini, Piero Belloni Peressutti. Proprio loro due in un'altra conversazione si ritrovarono a parlare del bilancio della società di viale del Fante: "In questo momento la situazione è sostanzialmente in decozione... se io dovessi fare il curatore fallimentare del Palermo, ci metterei una pietra sopra... valuterei la società insolvente…". Belloni inoltre evidenzia all'ex Iena lo stato debitorio della società: anche se ce lo regalassero, lo pagheremmo 60 milioni..."

Il 10 novembre entra in campo un'altra figura, quella di Giovanni Giammarva. Zamparini in un'altra intercettazione consiglia all'attuale presidente rosanero di parlare con "... qualcuno di quelli che sono in alto..."."«… le operazioni come quelle dell’Alyssa, sono operazioni che facciamo nel calcio, per dare la possibilità al club di rifinanziarsi… Una volta le facevano con le plusvalenze sui giocatori, hai capito?». Con Giammarva che si è limitato ha confermare che farà presente questa cosa.

A chiudere il quadro la società di revisione Baker Tilly che da diversi anni certifica i conti rosanero, ma già a luglio 2017 aveva mostrato qualche perplessità, con Zamparini che sbotta: "Se ci sono degli idioti del genere ne prendiamoun'altra... non abbiamo niente da nascondere". La stessa società di revisione successivamente conferma ad Ananstasio Morosi: "Con il Palermo siamo un pochino monitorati da Equitalia e anche da Consob, quindi abbiamo assoluto bisogno di fare in tempi normali e di emettere le nostre relazioni con data vera, non retrodatandole poi come dovevamo fare. […] resta comunque la preoccupazione dell’operazione Alyssa".