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Il mistero di Hiljemark: da enfant prodige al lungo digiuno. 7 partite per tornare leone, poi il mercato…

Il mistero di Hiljemark: da enfant prodige al lungo digiuno. 7 partite per tornare leone, poi il mercato…

Al Palermo mancano i gol dei centrocampisti, e pensare che proprio lo svedese esordì con tre gol nelle prime due da titolare. Hiljemark non segna da quasi dieci mesi, nemmeno De Zerbi è riuscito a restituirgli il coraggio e la grinta necessaria...

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C’era una volta un centrocampista giovane e talentuoso, capitano della Svezia campione d’Europa Under 21 e autore di una doppietta alla prima in carriera a San Siro.

La storia di Oscar Hiljemark somigliava tanto a una fiaba e il suo destino appariva segnato: inizio col botto, un paio di buone stagioni in rosanero e poi sarebbe arrivato puntuale il decollo verso una big italiana o europea. Da qualche mese questo percorso si è arrestato e sono in tanti a chiedersi cosa sia andato storto con questo centrocampista dalle grandi qualità che da troppo tempo non riesce più a fare la differenza.

IL SUPER ESORDIO - Era il 13 settembre 2015 quando il talento di Gislaved esordì dal primo minuto nel match casalingo col Carpi. Era la terza giornata di campionato, le prime due i rosanero le avevano sorprendentemente vinte entrambe e Hiljemark aveva giocato giusto qualche decina di minuti subentrando nel finale. Contro gli emiliani, però, è arrivò il debutto da titolare. Non una partita indimenticabile per i rosanero, che a punteggio pieno dopo due partite, rischiarono di capitolare contro la matricola Carpi. E pensare che dopo soltanto 6 minuti la squadra di Iachini era già passata in vantaggio grazie a una rete dello svedese. La giornata successiva a Hiljemark andò ancora meglio. Il battesimo alla Scala del Calcio non regalò punti al Palermo, ma fu reso indimenticabile da una doppietta dello svedese al Milan nel 3-2 con cui i rosanero uscirono sconfitti da San Siro.

IL CALO - Nei mesi successivi il rendimento della mezzala arrivata dal PSV è calato un po’ alla volta. Non che Hiljemark abbia giocato mai veramente male, ma il Palermo dell’epoca faticava tremendamente a far gioco e quei tre gol in due partite da titolare sono rimasti a lungo gli unici della sua stagione. Il susseguirsi di allenatori diversi ha bloccato la maturazione dello svedese che ha perso il feeling col gol e con la porta avversaria. Nella pochezza del Palermo della scorsa stagione Hiljemark ha avuto il merito di non mollare, anche nelle giornate meno ispirate della squadra, ma ha perso quel coraggio negli inserimenti che lo aveva reso uno degli elementi più pericolosi della squadra a inizio campionato.

L'ASTINENZA - Il Palermo nel frattempo si è salvato ed è ripartito da De Zerbi dopo l'addio di Ballardini, l’Hiljemark di oggi, però, non sembra essersi ancora messo alle spalle la turbolenta passata stagione e fatica a mettere in campo spensieratezza e personalità. Al centrocampo del Palermo serve disperatamente un elemento che sappia inserirsi in area avversaria, che abbia nei piedi geometrie e acume tattico e sia in grado di segnare 4-5 gol a stagione. Lo svedese ha tutte queste caratteristiche, eppure le nasconde, sembra aver perso la fiducia nei suoi mezzi. Raramente è il peggiore in campo, ma gli mancano gli acuti, i colpi che possono far girare la partita a favore della sua squadra, i gol. L'ultima rete è datata 24 gennaio 2016, quasi 10 mesi senza segnare per uno che ne aveva segnate tre nelle prime due gare da titolare.

MERCATO - Nemmeno la cura De Zerbi ha cambiato la situazione. La sensazione è che gli manchi sempre un passetto in più per fare la differenza, ma dopo un anno e mezzo a Palermo è ora che Hiljemark torni a tirare fuori gli occhi della tigre. Se non riesce a farlo rinascere un allenatore offensivo e carismatico come De Zerbi il rischio è che non ci riesca nessuno. E sarebbe un peccato, perché la definitiva maturazione dello svedese darebbe una marcia in più al centrocampo e rappresenterebbe il migliore acquisto possibile in vista del mercato di gennaio. Non a caso proprio sulla mediana il Palermo sta pensando di intervenire e a perdere il posto in quel caso potrebbe essere lo svedese, che ha 7-8 partite per rinascere.  Per tornare il leone visto in campo a San Siro quel giorno di settembre del 2015.

Mariano Calò