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Focus: il Presidente 2.0, la grande sfida del giovane Paul Baccaglini

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.... ma a fronte di una copertina stilosa, accattivante e dal grande impatto, c'è un libro ancora tutto da scrivere. La cui prefazione ha contorni grigi, indefiniti e non del tutto comprensibili. Il nuovo presidente del Palermo invoca fiducia. Chiede di essere affrancato dalla bieca logica del pregiudizio. Pretende di essere giudicato, legittimamente, solo dai fatti. In ragione di ciò, ogni valutazione in merito a consistenza, levatura e serietà, del personaggio e dell'operazione, è sospesa. Poiché su quelli che sono gli elementi sostanziali, identità e statura degli investitori, cifre e certezze progettuali sulle infrastrutture, budget e linee guida dell'area tecnica, viene mantenuto il massimo riserbo. Imprescindibili clausole di confidenzialità ai fini della felice riuscita dell'operazione. Come da vocabolario del nuovo presidente rosanero.

Non abbiamo competenze tali da dubitare che certe rigidità in materia di privacy costituiscano prassi opportuna e doverosa. Le due dead-lines, del 19 e del 30 di aprile, dovranno certamente scoprire le carte. Prima indicare il nome della Spv che rileverà l'intero pacchetto azionario del club, di cui Baccaglini dovrebbe essere figura di riferimento, collettore per altri soggetti interessati ad investire nel progetto. Quindi, ratificare ufficialmente l'operazione. Senza volersi addentrare nello specifico, il piano Baccaglini è incentrato principalmente sulla realizzazione delle infrastrutture. Nuovo stadio e centro sportivo. Per finanziare questi due progetti verrebbe istituita una società veicolo, soggetto giuridico atto a gestire la cessione di beni da parte di terzi. Crediti e debiti del club verrebbero rilevati in toto dalla Spve commutati in titoli e obbligazioni. Una volta immessi sul mercato, tali titoli dovrebbero allettare potenziali investitori in virtù di un piano di sviluppo del brand e degli utili in proiezione garantiti dalla realizzazione degli impianti. Con i proventi generati dalle realtà commerciali contigue alle nuove infrastrutture di proprietà, fruibili sette giorni su sette, si dovrebbe generare un circolo virtuoso di liquidità, tra nuovi investitori, sponsor ed attività collaterali, utile a garantire profitto agli azionisti e contestualmente ripianare la situazione debitoria. Un' opera di bonifica, ricapitalizzazione e valorizzazione del club da completare nell'arco di circa cinque anni. Al termine dei quali, se il tutto dovesse andare a buon fine, magari rivendere la società al migliore offerente garantendosi un cospicuo ricavo. Inutile sottolineare come ad un'eventuale crescita della dimensione e della statura economica del club corrisponderebbe una parabola ascendente anche sul piano dei risultati sportivi. Questi i termini del progetto Baccaglini, che abbiamo cercato di illustrare, da profani della materia, in modo semplicistico ma speriamo esaustivo. Fatta salva la buona fede, è ovvio che senza le relative autorizzazioni burocratiche ed un paio di solidi e credibili investitori iniziali non sussisterebbero i requisiti minimi di fattibilità.

Nessuna forma di pretestuosa prevenzione ma massimo scrupolo deontologico, doverosa cautela. In attesa di quei famosi fatti per cui saremo ben lieti di valutare il suo operato. Paul è stato magistrale con la sua empatia contagiosa e coinvolgente a far schiudere le braccia ad una città calcisticamente ferita e diffidente. Ora viene la parte più difficile e gratificante. Conquistarne la fiducia e meritarne l'abbraccio.

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