serie b

Focus: dentro la crisi del Palermo, cause e possibili soluzioni. Modulo ed interpreti, Tedino studia la svolta…

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Tedino dovrà trovare rimedi, soluzioni, ed accorgimenti utili ad invertire il trend prima che sia troppo tardi.

Le scelte di Perugia hanno costituito un messaggio e, al contempo, una scossa al gruppo.

Le esclusioni eccellenti di Nestorovski, Bellusci e Posavec, possono essere opinabili e discutibili in chiave squisitamente tecnica. Ma, nell'intento, costituiscono un forte monito di equità e meritocrazia lanciato alla squadra: nessun condizionamento in sede di composizione dell'undici titolare legato al peso specifico ed al blasone del calciatore, né, tanto meno, considerazione di fattori terzi nei criteri di scelta, legati ad aspetti meramente di campo.

Chi dimostra di stare bene, mentalmente e fisicamente, in settimana, può aspirare ad una maglia da titolare. Le gerarchie sono dettate da stato di forma e, ovviamente, dai valori assoluti sul piano tecnico. Input sia per chi ha giocato meno, sia per chi, magari, in relazione alla qualità del contributo fornito, ha giocato anche troppo.

Il cambio della guardia tra i pali assume una connotazione a sé stante.

In un frangente talmente delicato sul piano della condizione, dello stato d'animo, della stabilità generale e dei risultati, urgono esperienza, affidabilità e carisma in un ruolo estremamente delicato. Sia sotto il profilo tecnico, sia di guida del reparto difensivo.

La squadra, già in preda a numerose problematiche, non può permettersi di scivolare sulle attuali incertezze di un portiere reattivo, elastico e futuribile quanto si vuole, ma che ad oggi denota lacune nello stile e nella modalità di esecuzione di alcuni fondamentali di base, dazio che in determinati momenti può costare caro. Margini di miglioramento e anagrafe sono dalla parte del giovane portiere croato ma le esigenze tecniche impellenti di un presente complicato impongono una scelta diversa.

Allora spazio, guanti e maglia da titolare ad Alberto Pomini. Questo cambio di gerarchie, salvo improbabili evoluzioni, pare essere una scelta definitiva nella mente del tecnico.

Della fase difensiva abbiamo già parlato.

A Perugia, beffa finale a parte, qualche segnale positivo in termini di compattezza, coesione ed equilibrio, c'è stato. Ordine, intensità ed attenzione, nonché giuste distanze tra i reparti, sono state settate e trasposte in campo in modo piuttosto corretto.

Anche sotto il profilo temperamentale, e della voglia di rivalsa, la supremazia territoriale ed il macchinoso, ma ostinato, tentativo di far propria l'intera posta in palio, costituiscono flebili ma confortanti segnali di vita.

Il problema grosso allo stato attuale è un altro.

Ovvero la conferma di una cronica sterilità offensiva e di un indice di pericolosità praticamente nullo, o quasi, nell'attaccare la porta avversaria.