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De Biasi: “Caos Palermo? Ho vissuto sulla mia pelle la radiazione. L’anno scorso parlai con Zamparini, ma l’Albania…”

De Biasi: “Caos Palermo? Ho vissuto sulla mia pelle la radiazione. L’anno scorso parlai con Zamparini, ma l’Albania…”

Le dichiarazioni dell'ex commissario tecnico della Nazionale albanese: "La tranquillità dell'ambiente è sicuramente turbata. Questo però non deve essere un alibi per i calciatori".

Mediagol7

Faceva parte del Palermo del 1986, quel Palermo che non riuscì nemmeno ad iniziare il campionato.

L'ex commissario tecnico della Nazionale albanese, Gianni De Biasi, è stato intervistato dal 'Giornale di Sicilia'. Diversi sono i temi trattati dal coach originario di Sarmede, attuale tecnico del Deportivo Alavés: dalla sua esperienza in Sicilia, terminata a causa della radiazione del club, all'attuale situazione in casa Palermo dopo l'istanza di fallimento presentata dalla Procura ai danni della società rosanero.

"La tranquillità dell'ambiente è sicuramente turbata. Poi in un ambiente come quello di Palermo con l'imperativo di tornare in Serie A, ancor di più. Questo però non deve essere un alibi per i calciatori - ha dichiarato l'ex rosanero -. Dieci anni fa, al Levante, ho vissuto la stessa situazione. Ai miei giocatori dicevo sempre che la dignità non ha prezzo e che quando si va in campo, si gioca per vincere. Se un anno fa, quando venni contattato dal Palermo, avevo notato queste avvisaglie? Parlai due volte con Zamparini, non c'erano i presupposti per liberarmi dal contratto con la Federazione albanese, ma per quel che mi era dato sapere sicuramente no".

QUEL FALLIMENTO... -"Mi ricordo che nel settembre dell'86 arrivò la certezza della radiazione, ma noi venivamo da un periodo di grave difficoltà economica, tra pagamenti saltati e altri in ritardo. L'abbiamo vissuta quasi come se fosse una normalità, però. Mai avremmo pensato che il Palermo potesse arrivare al punto di non ritorno e che la squadra non potesse iscriversi al campionato. Un anno senza calcio per il Palermo, quella è stata la parte più triste della vicenda perché, oggi come allora, Palermo è una piazza stupenda in cui fare calcio. C'è passione, c'è una grande tifoseria e perdere una società del genere è stata una sconfitta per tutti. Dalla città al calcio stesso".

L'ULTIMO RITIRO - "Ho preso parte all'ultimo ritiro di quel Palermo se non fosse stato per il fallimento avrei probabilmente chiuso la mia carriera da giocatore rosanero. Mi trovavo bene, è sempre stata una piazza a cui sono rimasto legato e avrei voluto proseguire la mia avventura lì. Qual era il clima in quel ritiro? Andammo a Sarentino per il pre-campionato, il presidente era Matta e il nostro direttore sportivo era Giacomo Bulgarelli. Partimmo tutti, anche se non al gran completo, attendendo il lasciapassare della Lega. Ricordo che erano giorni di speranza, ma di fatto fu un'attesa inutile, perché l'ok non arrivò mai e da lì in avanti cominciammo a cercare altre squadre. Io andai al Vicenza, altri si accasarono altrove", ha concluso De Biasi.