serie b

Cessione Palermo, Mirri e Preziosi in cerca della giusta via: è corsa contro il tempo, dal collegio sindacale…

Cessione Palermo, Mirri e Preziosi in cerca della giusta via: è corsa contro il tempo, dal collegio sindacale…

Le ultime sulla cessione del club rosanero: l'opzione d'acquisto delle quote societarie in favore di Mirri scade mercoledì ed il nuovo collegio sindacale esclude il fallimento

Mediagol97

L'asse fra Milano e Palermo per portare a buon fine la cessione del club rosaneronon ha prodotto i risultati sperati inizialmente, o perlomeno non ancora.

Secondo quanto riportato all'interno della propria edizione odierna da Il Giornale di Sicilia, infatti, il patron del Genoa Enrico Preziosi si sarebbe mosso proprio assieme al presidente rosa Rino Foschi per limitare ed arginare in qualche maniera la massa dei procuratori che attenderebbero ben 14,9 milioni di euro direttamente da Viale del Fante; essi rappresenterebbero la voce più influente e massiccia sul fronte dei debiti da saldare da parte del Palermo Calcio e sarebbe proprio da qui che dovrebbe partire il lavoro del nuovo acquirente:

"Un affare da concludere prima del 18, data entro cui saldare gli stipendi di gennaio e febbraio (pena deferimento da parte della Covisoc con possibile -4 in classifica). La fase di stallo nelle operazioni di cessione del Palermo non cambia comunque gli intenti da ambo i lati: serve trovare nel più breve tempo possibile qualcuno che salvi la società e scongiuri il rischio di insolvenza. Un rischio che vogliono evitare tutti, a partire da Mirri (che ha messo nella società 2,8 milioni proprio per questo) per proseguire con il duo De Angeli-Foschi, che ha tolto le quote a Sport Capital Group con la volontà di non arrivare ad un epilogo del genere".

Eppure, come sottolinea stamane il noto quotidiano regionale, proprio dal collegio sindacale nominato dalla vecchia proprietà si sarebbe presa in considerazione l'ipotesi di avviare un'istanza di fallimento "in proprio". L'aveva consigliata Mario Giuffrida, presidente di un collegio dimissionario, nel giorno in cui il club siciliano era ufficialmente passato di mano:

"Tale consiglio, o per meglio dire raccomandazione, non è stato preso in esame. Il nuovo collegio sindacale insediatosi lo scorso 27 febbraio, infatti, non ha ravvisato elementi per una soluzione di questo genere. Anzi, considerando gli accordi siglati con Damir, ha preferito chiarire la propria intenzione di attendere la scadenza dell'opzione riservata a Mirri per poter dare un giudizio sulla situazione finanziaria del club".

Tutto ciò poiché, grazie ai 2,8 milioni di euro già utilizzati per saldare gli stipendi dei calciatori, non sarebbe stato ritenuto opportuno proporre alcun tipo di azione nei confronti della società rosanero. Si dovrebbe andare avanti, dunque, senza particolari altri intoppi, attendendo la giornata di mercoledì prossimo, durante la quale Dario Mirri dovrà dare comunicazione relativamente alle proprie intenzioni rispetto all'opzione d'acquisto delle quote societarie. All'interno del club di Viale del Fante, però, si starebbe comunque lavorando anche per un piano B da sviluppare nell'immediato, nel caso in cui la situazione con l'imprenditore palermitano non dovesse andare in porto:

"Alla finestra restano York Capital e Macaione, altri soggetti che non hanno alcun interesse nel protrarre le operazioni verso una possibile asta fallimentare. Perché se da un lato è vero che l'immediato investimento potrebbe essere inferiore, dall'altro è chiaro come le ripercussioni economiche e sportive possano allontanare definitivamente il Palermo dalla Serie A".

Il -4 nella classifica del torneo di Serie B basterebbe già da solo a compromettere in maniera importante la rincorsa del Palermo Calcio alla massima serie ed oggi, per chi volesse rilevare le quote della società siciliana, l'unica prospettiva appetibile parrebbe quella di tornare lì dove i rosaneromancano ormai dal 2017.

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