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Andelkovic: “A Palermo ho dato il cuore, dispiace non aver rinnovato. Avevo parlato con Zamparini, poi…”

Andelkovic: “A Palermo ho dato il cuore, dispiace non aver rinnovato. Avevo parlato con Zamparini, poi…”

Le parole dell'ex difensore rosanero Sinisa Andelkovic, il cui contratto è andato in scadenza lo scorso 30 giugno

Mediagol23

di Luca Bucceri

Contratto scaduto lo scorso 30 giugno, il mancato rinnovo ha portato Sinisa Andelkovic a valutare le diverse opportunità presentategli dal suo procuratore con una decisione da prendere nei prossimi giorni.

Il mancato accordo con la società rosanero non ha fatto piacere al difensore sloveno che, con la maglia rosanero dal 2011, ha vissuto momenti da ricordare. Ma Palermo è ormai alle spalle: "Non so cosa ha pensato la società, ho parlato con il mio procuratore e parlato con il presidente Zamparini. Dovevamo risentirci, ma poi in realtà non abbiamo sentito più nessuno. Ora il mio procuratore sta cercando una squadra per me, ma con il Palermo non c’è nessun contatto. Diverse sono le squadre che mi hanno cercato, sia italiane che estere e non escludo la possibilità di essere un possibile avversario dei rosa nella prossima stagione. Dispiace essere andato via dopo la retrocessione, ho sempre giocato con il cuore in questi anni rosanero, ho passato momenti belli ed altri meno. Palermo è una città che merita di tornare in A- ha ammesso ai microfoni di "Ilovepalermocalcio.com"-, io e la mia famiglia siamo stati benissimo qui. Si è sempre respirato un buon clima in Sicilia, ma la vita è cosi e non si può giocare sempre nella stessa squadra".

"I tifosi erano sempre dalla nostra parte, tranne quest’anno che è stato difficile ma è ovunque così quando le cose vanno male. Mi mancano tanti amici, tutti quelli che sono sempre stati accanto alla mia famiglia in questi anni a Palermo. Mi dispiace tanto anche per mio figlio che è cresciuto lì. A Palermo era tanto felice, andava all’asilo e aveva tanti amici. Cosa non ha funzionato? Secondo me i tanti cambi di allenatore mettono in difficoltà i giocatori, perché ogni mister fa allenare in maniera diversa- ha ammesso l'ex 4 rosanero-. Era successo già l’anno scorso, anche se poi ci siamo salvati. Poi quest’anno sono mancati anche giocatori importanti per la serie A".

Il difensore sloveno, ormai ai saluti, ha gettato uno sguardo al passato, tra i tecnici avuti in questi 5 anni in rosanero e i ricordi più belli dell'esperienza in Sicilia: "Ho conosciuto tanti allenatori a Palermo, ognuno con il proprio modo di allenare e con il proprio carattere. Però ricordo che quando sono tornato dal prestito ed ho fatto il campionato di serie B, Iachini mi ha dato grande fiducia. Quando siamo risaliti volevano che andassi via dal Palermo, non volevano che restassi in serie A. Ma il mister mi è stato molto vicino e mi ha detto che potevo giocare anche in A. Poi lui è andato via e chi è arrivato è stato bravo. Ma cambiavamo allenatore ogni due mesi, quindi era difficile capire chi era più bravo del precedente. Il ricordo più bello? La promozione in serie A. L’anno seguente abbiamo fatto molto bene. Ai tifosi rosanero voglio dire di stare sempre vicini alla squadra- ha concluso-, sia quando va bene che quando va male. Soltanto così il Palermo può riconquistare la Serie A".