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Fiorentina, Commisso: “Io innamorato del calcio, ecco cosa prometto ai tifosi”. E su Chiesa…

Le dichiarazioni di Rocco Commisso in merito alla trattativa per l’acquisizione della Fiorentina, andata a buon fine a giugno, e sul futuro di Federico Chiesa

Mediagol22

Rocco Commisso muove i primi passi da patron della Fiorentina.

L’imprenditore italo-americano ha acquisito le quote del club di Firenze a giugno, dopo una lunga trattativa. Nei precedenti mesi, però, si era interessato anche ad altre società, come il Milan. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il nuovo proprietario viola ha raccontato delle sue mosse verso il calcio italiano: “Con il Milan eravamo alle firme finali. La sera prima, mentre aspettavamo i documenti, Mister Li, che non ho mai visto di persona e con cui non ho mai parlato, cambia tutto. Cambia le banche, i consulenti, gli avvocati, le clausole. Tutto. Penso, in quei giorni, che ha un’offerta migliore della mia. Però non si rivelerà così, a quello che vediamo è andato a perderci 500 milioni in un anno e mezzo. Ma magari non conosco tutta la storia. Con la Fiorentina c’erano stati dei contatti ancora prima del Milan, nel 2016. L’anno scorso mi chiamano degli emissari dei Della Valle. “Non accettiamo cifre che non abbiano il 3 davanti”, mi dicono. “Trecento milioni?”, chiedo io. Li ho rimandati in Italia. Poi mi ricontattano tramite Jp Morgan, la mia banca da sempre. Loro sanno come Rocco fa gli affari, quanto Rocco sia serio. Il “3 davanti” scompare, chiudiamo in due settimane quasi alla metà”.

Adesso che è finalmente approdato nel calcio italiano, Rocco Commisso non si tira più indietro: “Io sono innamorato del calcio e dell’Italia, il Paese in cui sono nato. Non mi sono mai piaciuti il basket o il football. Sono qui per imparare e per lavorare. Questa è la promessa che faccio: lavorare tanto, come ho sempre fatto. I soldi che ho messo per prendere la Fiorentina non sono di soci o investitori. Sono soldi di Rocco, sono miei. Per questo, con grande umiltà, chiedo la collaborazione delle istituzioni italiane, della politica, del sindaco Nardella. Anche perché, sinceramente, non posso permettermi di vedere in dieci anni i frutti dei sacrifici e degli investimenti che sto facendo oggi, non posso permettermi di trovarmi nella situazione in cui Pallotta si trova oggi a Roma con la questione dello stadio”.

Infine, qualche battuta sul futuro di Federico Chiesa: “Io non voglio venderlo, non voglio che sia il mio Baggio, la stella che io arrivo e lui va via da Firenze. L’ho incontrato qua a Chicago e gli ho parlato. Spero di riuscire a convincerlo che, con Rocco, le cose per la Fiorentina andranno molto meglio nei prossimi tempi”.