torino

Torino-Napoli, rabbia Mazzarri: “Ne avrei cambiati otto, voglio spiegazioni. Mi spiace per i tifosi…”

Torino-Napoli, rabbia Mazzarri: “Ne avrei cambiati otto, voglio spiegazioni. Mi spiace per i tifosi…”

Le dichiarazioni rilasciate nel post-partita dal tecnico del Torino: "Non eravamo in campo, sembravano i fratelli di quelli visti a Udine"

Mediagol7

"Intanto ringrazio i tifosi. Faccio fatica a fare disquisizioni tecniche e tattiche".

Ha esordito così Walter Mazzarri, intervenuto ai microfoni della stampa dopo il triplice fischio della sfida contro il Napoli. Il tecnico del Torino ha commentato la prova offerta dai suoi uomini nel match valido per la quinta giornata del campionato di Serie A, terminato 3-1 in favore dei partenopei. Di seguito, le sue dichiarazioni.

"Da questa estate la crescita è stata esponenziale, i ragazzi sono cresciuti. Oggi è sembrato come se ci fossimo scordati tutto. Non eravamo in campo, sembravano i fratelli di quelli visti a Udine, meno male che domani non c’è la giornata di riposo. Guarderemo il video e capiremo gli errori. Mi spiace per i tifosi. Il Napoli è fortissimo: ma contro una squadra più forte bisogna correre come loro o di più, essere più organizzati, correre sul loro portatore, il 90% dei giocatori non lo ha fatto, non so perché e lo scoprirò domani. Parlavo con Frustalupi e gli dicevo: 'Quanti ne dobbiamo cambiare? Sette o otto?'. C’è stata una mini reazione tra il primo ed il secondo tempo ma dopo il gol ci siamo sciolti come neve al sole. Una spiegazione è difficile: non ho la sfera di cristallo", sono state le sue parole.

"Il Napoli era affamato, ci facevamo togliere la palla, non eravamo la squadra che ho visto fino a Udine. Anche con l’Inter siamo partiti male ma non come oggi. Spero che sia solo un episodio. Siamo rientrati in campo bene, abbiamo fatto l’elettroshock negli spogliatoi, solo che poi ci siamo di nuovo bloccati tutti. Parigini a Udine ha fatto cose bellissime, almeno ha provato a recuperare un pallone, ma anche chi è entrato è entrato con la marcia bassa. Non è facile spiegarsi", ha concluso Mazzarri.