serie b

Porchia-Mediagol: “Ecco i segreti del nostro successo. Lavorare con Baccin una vera fortuna! Dario è stato il primo che…”

Dario Baccin e Sandro Porchia

Le dichiarazioni del responsabile del settore giovanile rosanero in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it

Mediagol77

La promozione della formazione primavera del Palermo, guidata da Giuseppe Scurto, nella prima divisione di categoria è motivo di prestigio ed orgoglio per il club rosanero.

Uno dei principali artefici di questa grande impresa è stato certamente il responsabile del settore giovanile rosanero, Sandro Porchia, che ha brillantemente raccolto nel ruolo l'eredità di Dario Baccin.

Il dirigente nato in Germania ma di origini calabresi, intervistato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, ha illustrato dinamiche ed emozioni legate al raggiungimento dell'ambizioso traguardo.

"Sicuramente è un'emozione inspiegabile, vincere, come sappiamo, non è mai facile e farlo con i giovani è un qualcosa di ancora più unico. Questa vittoria è stato frutto del lavoro quotidiano e dell'impegno di tantissime persone. Credo che ci sia stata una crescita importante da parte dei ragazzi sia sotto il livello tecnico-tattico che morale e quindi ritengo che tutti noi, dalla dirigenza, allo staff ,  ai i tifosi,  dobbiamo essere orgogliosi di loro".

Il lavoro eccellente svolto da Sandro Porchia è anche figlio del rapporto professionale, proficuo e costante, che negli ultimi lo ha legato a Dario Baccin, responsabile delle giovanili del Palermo fino al termine della scorsa stagione.

"Eredità Baccin? Ho avuto la fortuna di lavorare con lui per tre anni, conosciamo tutti Dario e sappiamo quanto sia un professionista competente. Mi ha insegnato moltissimo nel quotidiano, nella relazione con gli altri e nel comunicare con i ragazzi. Negli anni ho fatto tanto gavetta e avere avuto Baccin al mio fianco è stata una vera fortuna. E' stata la prima persona che si è congratulata con tutti quanti, partendo dallo staff tecnico, passando per quello medico e dirigenziale. Lui sa benissimo che le vittorie sono figlie di un lavoro quotidiano, non mi sono sentito con lui solo dopo quella partita ma ci teniamo in contatto giornalmente. Era contentissimo anche perché conosce tutti i ragazzi, sa che non era facile ma conosceva molto bene il valore della squadra e sapeva che si poteva vincere".