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Palermo: quanto rischia Tedino? Scenari e possibili successori. Bivio Cittadella, Zamparini…

Palermo: quanto rischia Tedino? Scenari e possibili successori. Bivio Cittadella, Zamparini…

Dubbi e perplessità affollano la mente del patron in merito alla posizione del tecnico. Al netto delle dichiarazioni di prassi, la sfida contro il Cittadella sarà decisiva per il futuro di Tedino...

Mediagol2

Due punti totalizzati nelle ultime tre gare.

Bottino misero per una squadra che ambisce alla promozione diretta in massima serie.

Score la cui pochezza è acuita dal doppio turno casalingo sprecato contro avversari in crisi e tecnicamente alla portata della compagine rosanero.

Il Palermo non riesce a decollare in una fase oggettivamente cruciale della stagione.

Mancano solo sette partite al termine della regular season del torneo cadetto. Poi si tireranno le somme. L' Empoli sembra già in prossimità di staccare le mani dal manubrio e godersi una passerella trionfale a pochi metri dal traguardo.

Alle spalle della capolista si anima la lotta per la conquista della seconda piazza utile all'immediato salto di categoria.

Definirlo sprint è alquanto improprio in virtù di stenti e velocità di crociera da parte delle contendenti.

Se il Palermo resta comunque avanti di un'incollatura (appaiato al Frosinone ma in vantaggio nel computo degli scontri diretti coi ciociari) lo deve proprio all'impasse della formazione guidata da Longo. Sconfitta a Parma e pari interno contro lo Spezia per Ciano e compagni nelle ultime due giornate. Lo stesso Parma, che tallona rosanero e ciociari, ha pagato la fatica di una lunga rincorsa al vertice impattando al "Tardini" al cospetto del Cittadella. 

Veneti che domani sera al "Tombolato" contribuiranno probabilmente a scrivere, in un senso o nell'altro, il futuro di Tedino sulla panchina rosanero.

Le rassicurazioni pubbliche di Zamparini si sgretolerebbero al cospetto di un ennesimo passo falso.

Inutile girarci attorno, il turno infrasettimanale ha salvato il posto all'ex tecnico del Pordenone.

Non sussistevano i tempi tecnici per formalizzare un cambio in panchina. Le risposte interlocutorie ricevute dal patron friulano dai soggetti interpellati, Stellone e Reja in primis, hanno consigliato un'ulteriore, breve, appendice di pazienza.

Nel caso dell'esperto tecnico goriziano vi è tutt'ora una base di perplessità radicata a prescindere in linea con i numerosi cortesi dinieghi riservati al patron nel recente passato.

Ciò nonostante, se la situazione precipitasse, Zamparini non dispera di convincere l'ex Lazio e Napoli che potrebbe sedersi in panchina in questo ultimo scorcio di stagione per poi assumere il ruolo di direttore tecnico nell'annata successiva.

Diverso il discorso per quanto concerne Roberto Stellone, desideroso di rientrare in pista ma in attesa di un progetto solido e vincente.

Tuttavia, l'opportunità di giocarsi concrete chance di promozione su una panchina importante come quella rosanero, per poi ripartire nella prossima stagione alla guida di un Palermo magari in massima serie, alletterebbe non poco l'ex tecnico del Frosinone.

Stellone, che attualmente risiede in quel di Pescara, ha già declinato cortesemente varie proposte, tra cui anche un tentativo di abboccamento della società abruzzese, ma non ha chiuso le porte a priori al club di Maurizio Zamparini. Anzi, l'ex attaccante del Torino sposerebbe con grande entusiasmo la causa di una piazza importante come quella siciliana.

Occhio anche alla candidatura di Gianni De Biasi, stimato da Zamparini, che a Palermo ha scritto pagine significative, anche se datate, nelle vesti di calciatore.

Fin troppo ovvio sottolineare, sempre per ragioni logistiche e temporali, che nessun tecnico avrebbe gradito preparare una partita in poche ore e magari rischiare di iniziare l'avventura col piede sbagliato. Senza neanche aver avuto tempo e modo di insediarsi ed incidere.

In ragione di ciò la sfida contro il Cittadella diventa un vero e proprio bivio per Bruno Tedino.

I troppi punti persi da situazioni di vantaggio, le reiterate ingenuità difensive, alcune scelte discutibili in termini di assetto tattico ed interpreti, sia in sede di allestimento dell'undici iniziale, sia di soluzioni a gara in corso.

Zamparini è molto contrariato per la gestione strategica e le prestazioni fornite nelle ultime uscite.

Il patron crede ancora nelle capacità di Tedino attribuendogli un temporaneo stato di confusione figlio della pressione e dell'inesperienza.

L'ex Pordenone costituisce calcisticamente una sua personale intuizione a questi livelli.

Sollevarlo dall'incarico vorrebbe anche dire sconfessare il suo ego tracimante ed infrangere i suoi convincimenti di fronte all'evidenza impietosa dei risultati.

L'esonero, anche per ovvie ragioni di matrice economica, è davvero l'ultima delle soluzioni a cui il patron vorrebbe ricorrere. Lo testimoniano anche i suoi appelli ai big della squadra, esortati a coadiuvare dal campo in sede di lettura tattica e sviluppo del match un tecnico che vive un momento di difficoltà. Invito oggetto di una dichiarazione alla vigilia della sfida contro la Cremonese, che evidenzia come il credito e fiducia del patron nei confronti dell'attuale allenatore rosanero non siano certo ai massimi termini.

I dubbi albergano copiosi nell'animo e nella mente di Maurizio Zamparini e l'imprenditore friulano contempla l'ipotesi di una decisione dolorosa ma forse necessaria nel caso in cui non dovessero arrivare risposte confortanti dalla sfida contro la compagine di Venturato.

Condizione fisica e mentale della squadra rosanero, unitamente a non felici letture delle gare sul piano tattico, preoccupano non poco il numero uno di Viale del Fante. I due aspetti sono probabilmente correlati ma il restyling dello staff tecnico e introduzione delle nuove figure professionali portate in Sicilia dal nuovo ds, Aladino Valoti, non hanno fin qui sortito gli effetti sperati.

Il Palermo continua spesso a regalare ampie porzioni di partite agli avversari, spesso frazioni intere come accaduto contro Novara, Parma, Pescara e Cremonese, per poi attaccare la spina, in termini di intensità calcistica e motivazionale, solo a sprazzi.

Calo fisico, indole spesso troppo conservativa e fatali distrazioni difensive alla base dei punti dilapidati dopo essere passati in vantaggio.

Canovaccio periodico che una squadra con queste ambizioni non può permettersi se vuole centrare l'obiettivo. A questo quadro bisogna aggiungere la sensazione di acclarate difficoltà in materia di coralità, fluidità e incisività sul piano del gioco.

La manovra, spesso monotematica, risulta farraginosa, approssimativa e non frutto di trame tangibili e codificate, legata ad iniziative estemporanee ed individuali, disperatamente appesa alle magie di Coronado.

Preoccupa la condizione attuale di alcuni big che hanno trascinato il Palermo nel girone d'andata, Aleesami, Chochev e Nestorovski, apparsi in difficoltà sotto ogni punto di vista.

La gestione delle giovani prime alternative che scalpitano in panchina, da La Gumina a Rolando e Fiordilino, è un' altra gatta non semplice da pelare per Bruno Tedino.

Cittadella crocevia fondamentale della stagione del Palermo e del suo tecnico. Ma non solo. Allo stato attuale sono tutti in discussione. La pazienza di Zamparini è agli sgoccioli...