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Palermo, la storia (in)finita del closing: Baccaglini e il ruolo di Zamparini

La storia del closing. Dal comunicato del 6 marzo ai continui rinvii. Oggi: "Ratificato l’accordo in essere da tempo, si prevede che il passaggio di proprietà avverrà entro il prossimo 30 giugno".

Mediagol40

Con cinquantuno giorni di ritardo, che poi sarebbero sessantuno sulla carta. Il closing del Palermo si attendeva per giorno 30 aprile, ma solo oggi è arrivata la tanto attesa fumata bianca.

Tecnicamente, si tratta di una "fumata bianca prevista per il futuro". Un futuro che ha un altro limite cronologico: entro il 30 giugno 2017. Quando il club di viale del Fante dovrà fattivamente iscriversi al campionato di Serie B 2017-18 e, dunque, quando passerà dalle mani di Maurizio Zamparini a quelle di Paul Baccaglini e del gruppo di investitori alle sue spalle (no, ancora i nomi non sono noti). Superate le criticità delle scorse ore, questa mattina la tanto attesa nota ufficiale da parte della società, la quale, è precisato anche nel comunicato stesso, rimane per adesso a Maurizio Zamparini.

"In data odierna si sono incontrati il presidente del Palermo Calcio Paul Baccaglini e l’attuale proprietario Maurizio Zamparini ed insieme hanno ratificato l’accordo in essere da tempo, in quanto con loro soddisfazione sono finiti in maniera positiva i controlli relativi alla due diligence bancaria. Si prevede pertanto che il passaggio di proprietà, dato i ritardi bancari, avverrà entro il prossimo 30 giugno".

L'ambiente rosanero è consapevole che questa è la notizia di un futuro cambio di proprietà, anche se letto in questo modo, l'annuncio sembrerebbe essere quello dell'ennesimo rinvio. Un rinvio differente dagli altri, perché qui si specifica che la conclusione dell'affare ci sarà ("avverrà"), l'accordo su tutto c'è, i controlli sono stati positivi. Cosa manca allora? La società stessa adduce, come motivi di ulteriore attesa, solo ed esclusivamente i ritardi delle banche...