serie b

Palermo, intrigo Alyssa-Mepal secondo la Procura: il conto di Greta Zamparini e la chiamata con Baiguera…

Palermo, intrigo Alyssa-Mepal secondo la Procura: il conto di Greta Zamparini e la chiamata con Baiguera…

L'ex patron rosanero: "Mepal e Alyssa non sono niente altro che operazioni finanziarie per ottimizzare il bilancio, stop, chiuso... ma finanziaria vuol dire di bilancio, non di soldi... Una operazione secondo le leggi e dal punto di vista...

Mediagol92

"Le decisioni nel Palermo si prendevano in famiglia, ovviamente nella famiglia Zamparini, con operazioni fittizie che passavano per i conti personali della figlia dell’ex patron rosanero, Greta".

Questo quello che viene evidenziato dall'atto di deferimento presentato dalla Procura federale Figc. L'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia spiega in maniera dettagliata tutti i movimenti effettuati attorno all'operazione di Mepal-Alyssa, fulcro dei problemi finanziari del club di viale del Fante. In parole povere viene descritto, descritto così dalla Procura di Palermo: "Maurizio Zamparini cede a se stesso il marchio della società, lo fa sopravvalutare dal suo commercialista e consulente di fiducia, Anastasio Morosi, presidente del collegio sindacale del Palermo, e simula di avere un credito di 22 milioni, in realtà inesistente. Cosa che consente di andare avanti, di non dichiarare una perdita enorme, di non azzerare il capitale sociale e di iscrivere la squadra ai campionati 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017", si legge sul quotidiano.

Un espediente per cercare di ottimizzare i bilanci e permettere che tutte le carte risultassero in regola per l'iscrizione ai relativi campionati, con tanto di versamento di 4 milioni per "evitare" che il sistema fosse scoperto, "operazione che passò da un conto estero di Greta Zamparini e dalla Kalika, che era di Zamparini e della moglie, Laura Giordani. Ma non solo. Nel verbale del Cda del 20 giugno 2016, l’operazione era stata presentata dall’«imprenditore friulano ai consiglieri di amministrazione della società, ossia il figlio e la moglie», rimarcano Pecoraro e Chinè, «con enfasi e toni trionfalistici», come se fosse stata «portata a conclusione dopo “una lunga trattativa”», foriera di «grandi vantaggi»".

Ad ammettere che l'operazione fosse solamente finalizzata a "strani scopi" fu lo stesso Zamparini in una intercettazione con l'allora suo braccio destro Angelo Baiguera: "Mepal e Alyssa non sono niente altro che operazioni finanziarie per ottimizzare il bilancio, stop, chiuso... ma finanziaria vuol dire di bilancio, non di soldi... Una operazione secondo le leggi e dal punto di vista patrimoniale non conta un ca...", dichiarava l'ex patron rosanero.

I motivi legati alla fretta di liberarsi della società erano legati proprio alla questione Mepal-Alyssa, con Zamparini che aveva ammesso alla De Angeli che bisognava vendere "per la convalida dell’operazione e per sistemare la faccenda". Dopo che il tribunale ha respinto l'istanza di fallimento l'imprenditore friulano contattò Giovanni Giammarva, presidente rosanero dall’8 novembre 2017 all’8 agosto 2018, lamentandosi della società di revisione Baker Tilly e invitandolo a cambiare: "se ci son degli idioti del genere ne prendiamo un’altra... non abbiamo niente da nascondere”.

Giammarva, da parte suo replicò affermando "di essersi reso conto che gli stessi revisori hanno fatto un lavoro inutile e che dunque è necessario nominare altre società più importanti". L'ex numero uno del club di viale del Fante, a detta dei procuratori federale, servì per celare lo stato delle cose. Con tanto di assemblea "virtuale" nella quale, il presidente del collegio sindacale, Enzo Caimi, indagato pure lui, propose ai due l'approvazione del "semestrale" tramite collegamento telefonico. In quell'occasione Zamparini dichiarò: “Perfetto, approvato da parte mia, ok”, e Giammarva: “Approvato”.