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Palermo-Hellas Verona, scontri dopo la partita: tra i tifosi gialloblù aggrediti anche un prete. Il racconto

Palermo-Hellas Verona, scontri dopo la partita: tra i tifosi gialloblù aggrediti anche un prete. Il racconto

Tra gli otto tifosi dell'Hellas Verona aggrediti lunedì sera da alcuni tifosi locali vi era anche un prete: il racconto dell'assalto

Mediagol7

Tra gli otto tifosi gialloblù aggrediti lunedì sera in una zona di Mondello vi era anche un prete.

Al termine della sfida tra Palermo ed Hellas Verona, valida per la trentaduesima giornata del campionato di Serie B, otto sostenitori della squadra ospite sono stati colpiti con bastoni e cinture da una quindicina di ultrà palermitani.

I supporters del Verona stavano facendo rientro nel B&B dove alloggiavano quando hanno incrociato un gruppo di tifosi rosanero che volevano le loro sciarpe. Al 'no' dei veronesi, è iniziata l'aggressione. Tre tifosi veneti sono rimasti feriti e sono stati trasportati in ambulanza all'ospedale Villa Sofia e dimessi la mattina successiva con una prognosi dai cinque agli otto giorni, mentre gli aggressori sono fuggiti a bordo di quattro auto.

"Il prete era in trasferta con un gruppo di amici, si sono fermati a dormire lì, nel quartiere sul mare, e prima di entrare nel B&B si sono trovati davanti quelle bestie: li aspettavano per menarli. Che vigliacchi prendersela con un sacerdote, con una donna con problemi di salute e con un altro che ha difficoltà a camminare, sembra ci fossero anche dei bambini, che gente infame è quella che colpisce chi non può difendersi? Quindici contro otto, poi! Che prova di forza, che coraggio, bravi!", il racconto dell'assalto, pubblicato su 'L'Arena'.

"Allora subito, quelli più deboli come il don con la donna e gli altri, sono scappati verso l’ingresso dell’albergo per mettersi al sicuro, mentre gli altri tre hanno cercato di fermare gli avversari, facendo da scudo per il tempo necessario che gli altri entrassero nell’edificio. Speravano di poter temporeggiare ma invece no, sono stati picchiati violentemente e ci hanno rimesso tagli, botte e tanta paura, perché 15 contro 3 non regge il confronto. Dopo aver scaricato pugni, calci e frustato con la cintura, hanno deciso di andarsene via ma poi ci hanno ripensato e sono tornati indietro a finire lo sporco lavoro", si legge.

Anche il titolare del B&B avrebbe riferito la stessa dinamica: "Mi vergogno per quello che è accaduto ai miei ospiti, chiedo scusa a titolo personale e di tutta la città", sono state le sue parole. Le indagini sono ancora in corso.

"A rendere ancora più colpevoli i violenti del Palermo è il fatto che se la sono presa contro gente innocua, con tanto di prete e disabile al seguito, ma ci rendiamo conto? Prima li hanno adocchiati, poi li hanno inseguiti e, nel momento più facile, li hanno colpiti a sangue. Ma perchè? Se è per la solita faccenda dei conti in sospeso tra tifoserie, vediamocela tra di noi, ad armi pari... I tre feriti hanno fatto da scudo agli altri, li hanno protetti - hanno raccontato i gialloblù -, ce n’è uno con la faccia sfigurata, irriconoscibile, l’hanno conciato proprio per le feste... un altro invece è tagliato dappertutto, l’hanno sfregiato con la fibbia della cintura, in ospedale l’hanno cucito come un calzino rotto. A uno che era a terra stordito dai pugni, l’hanno colpito con i calci sulla schiena anche così, indifeso, come un sacco di patate".