serie b

Palermo-Cittadella 0-3: Tonfo fragoroso al Barbera, Palermo a lezione dal Cittadella. Commento finale

Palermo-Cittadella 0-3: Tonfo fragoroso al Barbera, Palermo a lezione dal Cittadella. Commento finale

Rosanero irriconoscibili: squadra molle e sfilacciata che subisce una sonora lezione da un avversario brillante e coraggioso. Il Cittadella conquista meritatamente i tre punti dando prova di organizzazione, voglia e coralità.

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte. 20-11-2017

Un tonfo fragoroso nella dinamica e nelle proporzioni.

Il Palermo stecca incredibilmente al "Barbera" contro uno splendido Cittadella che ha sovrastato la compagine di Tedino sotto ogni punto di vista. Tre gol di scarto, in virtù delle firme di Kouame, Strizzolo e Salvi, in un match che è stato tale solo per una trentina di minuti. Inspiegabile la prestazione dei rosanero che si sono letteralmente liquefatti al cospetto di una squadra capace, con organizzazione, coralità e rapidità, di annichilire un avversario sulla carta nettamente superiore sul piano delle individualità.

La partenza dei siciliani non era neanche stata male: un paio di buone trame che hanno originato due  chances propizie con Embalo prima e Chochev poi, la sensazione di poter trovare, al culmine di venti minuti di giocati con piglio e discreta intensità, il gol del vantaggio.

Il Palermo ha vanificato veemenza e qualità delle tracce di manovra proposte nel primo scorcio di gara a causa di banali errori in sede di rifinitura  e mancanza di risolutezza al momento di concludere.

Il Cittadella è cresciuto in modo graduale e costante, ha tenuto la linea difensiva alta, ha mostrato fluidità e geometria nella circolazione della sfera , unitamente ad incisività ed oleati sincronismi quando riusciva a ripartire in verticale.

La squadra di Venturato ha capito presto che poteva far male ad un Palermo supponente e non in serata e non si è fatta pregare.  Dopo aver spaventato Posavec in più occasioni ha trovato con Kouame la rete del vantaggio e su quella ha costruito un successo più che meritato. Il gol veneto in chiusura di prima frazione è stata una mazzata sul piano psicologico per Rispoli e compagni ma c'era un tempo intero per raddrizzare la gara, o, quantomeno, per provare a farlo.

La reazione non è mai arrivata, anzi, il carattere mostrato dagli uomini di Tedino anche nelle giornate meno felici non si è purtroppo visto stasera sul manto del "Barbera".

La bramosia di provare a ribaltare subito il risultato ha fatto smarrire ulteriormente lucidità e distanze ai siciliani ed il Cittadella ha finito per dilagare nella ripresa, infierendo con trame ficcanti e di pregevole fattura sulle voragini offerte da un Palermo sempre più lungo e sfilacciato.

Troppi gli uomini apparsi stasera lontani da una condizione accettabile: da Aleesami, in palese e comprensibile difficoltà dopo una lunga assenza, ad Embalo, vivace e sgusciante nell'uno contro uno, ma incredibilmente fumoso ed evanescente al momento di chiudere la giocata.

Jajalo, Chochev e Murawski ci hanno capito poco in mezzo al campo, la difesa, priva di adeguata schermatura, è andata totalmente in bambola, non riuscendo ad arginare sovrapposizioni ed inserimenti codificati che il Cittadella eseguiva alla velocità della luce.

Chiaretti, con qualità e rapidità sul breve, ha fatto ammattire i rosa tra le linee, Kouame e Strizzolo hanno divorato la profondità con tempi ed automatismi perfetti.

Davvero una serataccia, in cui il Palermo è parso sorpreso e stordito da armonia, velocità d'esecuzione e qualità complessiva di un avversario, forse inconsciamente, sottovalutato.

Neanche gli ingressi di Coronado e Trajkovski nella ripresa hanno sortito l'effetto sperato: dopo il raddoppio di Strizzolo è venuta meno ogni residua energia nervosa e gli uomini di Tedino hanno di fatto recitato, molto male oltretutto, a soggetto, perdendo riferimenti e senso del collettivo. Incredibile constatare come nonostante i veneti avessero nel finale abbassato il baricentro e lasciato l'iniziativa ai rosa, gli uomini di Tedino non siano stati in grado di creare una sola azione da gol degna di essere definita tale. Nestorovski è rimasto a lungo isolato, non ricevendo una sola palla realmente giocabile nel corso del match.

Serata da dimenticare, senza attaccarsi troppo ad alibi mentali e psicologici relativi alla tormentata settimana vissuta dal club in ambito giudiziario.

La gara è stata costellata da errori di ogni tipo sul piano tecnico, tattico e dell'approccio. Sfuma l'occasione di riconquistare la vetta solitaria e risuona l'eco di una lezione già impartita dal Novara di Corini. Mai scemare il livello della tensione nervosa ed agonistica, al cospetto di qualsiasi avversario. Il rischio è quello di rimediare figuracce e perdere per strada punti preziosi ai fini del conseguimento dell'obiettivo. Questo è un gruppo compatto, moralmente sano e recettivo: Tedino si attende già ad Avellino una pronta reazione per riprendere la marcia verso la vetta della classifica.