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Giammarva: “Barbera vuoto? Pazzesco non andare allo stadio. I tifosi non capiscono che…”

Giammarva: “Barbera vuoto? Pazzesco non andare allo stadio. I tifosi non capiscono che…”

Le dichiarazioni del presidente del Palermo: "Chiunque sbaglia. Non credo che Zamparini possa ricadere negli stessi errori, sta facendo di tutto per la squadra, per la società e per la città"

Mediagol7

"Quello che ho scritto nella lettera è quello che ho sentito e che sento ancora, mi dispiace che i palermitani non stiano accanto a noi, alla squadra, e che non partecipino".

Parola di Giovanni Giammarva. Il presidente del Palermo, intervistato ai microfoni di ForzaPalermo.it, è tornato a parlare della frattura tra proprietà e tifoseria, che vede protagonista il patron Maurizio Zamparini. I supporter rosanero, in questo primo scorcio di campionato, hanno scelto a più riprese di disertare il Renzo Barbera. "È un peccato questo, penso che tutto debba essere sempre risolto con amore, avere dei rancori non porta mai a nulla. Se invece tutti lavorassimo insieme, con serenità e, ripeto, con amore, che per me è la parola più importante, le cose funzionerebbero meglio. Se ci fosse l’amore del pubblico allo stadio, in un momento così importante per la squadra, tutto andrebbe sicuramente meglio", sono state le sue parole.

MESSAGGIO AI TIFOSI -"I tifosi, per motivi che io sinceramente non ho ben chiari, perché ai tempi non seguivo le dinamiche del calcio, hanno risentimento nei confronti di Zamparini; però è anche vero che il presidente per quindici anni ci ha dato una squadra in Serie A e ci ha fatto vedere cose bellissime; ai Mondiali c'erano sei giocatori del Palermo nella Nazionale; non è giusto scordarsi certe cose se una volta le cose non vanno come dovevano andare. Anche in un ristorante dove uno mangia sempre benissimo una sera può capitare di mangiare male. Questo non significa che non ci va più - ha proseguito Giammarva -. Chiunque sbaglia, però un errore in mezzo a tanti successi si deve pure considerare. Non credo che Zamparini possa ricadere negli stessi errori, è molto intelligente e generoso, uno che comprende perfettamente e che sta facendo di tutto per la squadra, per la società e per la città. Se ci mettiamo tutti accanto, tutti assieme, otterremo un risultato non solo per la squadra, ma anche per la città. Ma non andare allo stadio, non dare forza alla squadra è un peccato. Ma ci rendiamo conto, togliendo il calcio, quello che porta in termini di benefici economici una squadra in Serie A? È pazzesco: io non vado allo stadio perché ho un risentimento con una persona e mortifico la possibilità di una città di poter migliorare la propria performance economica? E poi ci lamentiamo che non ci sono soldi e non c'è lavoro?".

FUTURO - "Zamparini ha detto in una sua intervista che avrebbe detto ai nuovi proprietari di mantenermi nel ruolo. Queste cose si dovranno decidere successivamente e naturalmente vedere se io vorrò farlo. Io non sono legato alla sedia, posso andare via domani o tra 10 anni: quello che serve, faccio. Se poi ad un certo punto il mio ruolo in termini di presidente, per come lo faccio o per come lo voglio fare, non va più, lascio, non ho difficoltà. Ma non c'è nessun presupposto per questo, anzi, tutt'altro. Non do mai niente nella mia vita di scontato e mai niente di definitivo, mai. Perché tutto può finire in un secondo, posso morire io tra un secondo, figuriamoci se non posso smettere di fare il presidente un secondo prima. Ma domenica sarò allo stadio sicuramente: ormai il mio cuore è rosanero!", ha concluso.