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Fulignati: “Contro l’Empoli ho fatto quello per cui sono pagato, ma non quello che voleva il mio cuore”

Fulignati: “Contro l’Empoli ho fatto quello per cui sono pagato, ma non quello che voleva il mio cuore”

La seconda parte della lettera scritta da Fulignati dopo Palermo-Empoli: "Le tante malelingue avevano già dato sentenze. Ho fatto quello che dovevo, ho fatto quello che il mio cuore non voleva".

Mediagol40

"A volte si sa il destino è beffardo! Mi ha messo davanti ad una situazione che a inizio anno quando sono usciti i calendari pensavo e speravo sarebbe stata diversa".

Inizia così la seconda parte della lettera scritta da Andrea Fulignati, portiere del Palermo, dopo il match vinto dai rosa contro l'Empoli.

"Pensavo che ci saremmo potuti giocare la salvezza magari all'ultima con l'Empoli e che sarebbe stato difficile ma bello per me. Invece paradossalmente lo è stato forse di più! Per noi ieri non c'era niente più da dire e niente più da mettere in campo se non la nostra professionalità e i nostri valori che poi alla lunga si sa che fanno la differenza! Noi eravamo già retrocessi e l'Empoli si giocava la vita o la morte - aggiunge -. Le tante malelingue avevano già dato sentenze che però sono state smentite dal campo! Ho fatto quello che dovevo, ho fatto quello per cui sono pagato ed ho anche fatto quello che il mio cuore non voleva! Durante la partita mi dicevo che sarebbe successo, che in qualche modo l'Empoli si sarebbe salvato ed era il cuore a suggerirmelo anche se sapevo che io avrei avuto un ruolo importante in questo. Così non è stato ed ho avuto, ed ho tuttora un sensazione di rammarico perché ho passato tanti anni dietro a quella società soprattutto da tifoso e non si scordano con una partita al di là dell'importanza di essa! Auguro a tutti il popolo Azzurro il meglio. Succederà ancora molto probabilmente di ritrovarsi contro in futuro e sarà sempre così perché nel lavoro molto spesso bisogna anteporre la professionalità al cuore! Ed oggi più che mai per tutte le emozioni che ho provato mi sento orgoglioso di essere Empolese"