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Diamanti a Mediagol: “Gilardino, riprenditi la Nazionale. Vazquez, guarda come lo servivo io. Zamparini l’ha scelto, c’è un perché”

Diamanti a Mediagol: “Gilardino, riprenditi la Nazionale. Vazquez, guarda come lo servivo io. Zamparini l’ha scelto, c’è un perché”

L'intervista esclusiva all'ex compagno di Gila

Mediagol40

Uno piemontese, l'altro toscano. Un'amicizia nata sui campi della Serie A. Anzi, a dir la verità, Alberto Gilardino e Alessandro Diamanti si incrociano per la prima volta a Klagenfurt esattamente cinque anni fa per rispondere alla convocazione di Prandelli, allora ct della Nazionale Italiana. 17 novembre 2010: casualmente - come avvenuto l'altro ieri -, ancora Italia-Romania, ancora pareggio. Due giorni fa, però, il teatro è stato il Dall'Ara di Bologna. Ecco... Bologna. La prima squadra che li vede giocare assieme, nella stagione 2012-13: venti gol in quel campionato. Poi i due si daranno appuntamento al Guangzhou e successivamente alla Fiorentina, passando - chiaramente - dalla Nazionale e dalla Confederations Cup del 2013. "Di Alberto posso solo parlarne bene - premette Diamanti in un'intervista rilasciata a Mediagol.it -: è un bravissimo ragazzo, un grande amico. E' una persona molto umile che svolge il suo lavoro con grande professionalità e umiltà. In giro, ci sono pochi calciatori che, come lui, continuano ad avere fame di vittorie, nonostante passino gli anni - aggiunge l'attuale giocatore del Watford -. Ho avuto modo di condividere con Alberto le esperienze al Bologna in cui c'era l'attuale allenatore del Palermo Davide Ballardini che mi stimava particolarmente, quindi al Guangzhou e poi alla Fiorentina. Lì è nata l'amicizia. Ripeto, è un ragazzo che ama curare ogni dettaglio, migliorarsi sempre e mantenersi in forma".

Intervista realizzata da Claudio Scaglione

Questione di feeling - La boa e la libellula che gli gira attorno. Al Bologna prima e alla Fiorentina poi, Alessandro Diamanti e Alberto Gilardino hanno dato dimostrazione di essere compatibili al 100%. Adesso l'auspicio dei tifosi del Palermo è che tale feeling possa riproporsi tra il bomber di Biella e il trequartista rosa Franco Vazquez, mancino ed estroso come il già citato Diamanti. "Sì, sono sicuro che continueranno a trovarsi splendidamente - spiega l'attuale calciatore del Watford -. Gilardino è felicissimo di giocare con Vazquez, perché l'italo-argentino è un calciatore che ha intuizione, capacità sopraffine di duettare col centravanti di riferimento, fa assist, lo abbiamo visto l'anno scorso con Dybala. L'aspetto positivo, inoltre, è che Vazquez è uno di quelli per cui serve il raddoppio di marcatura e, così facendo, libera lo spazio per Alberto. Ripeto, Gilardino sarà contento, un po' come lo era con me: io quando giocavo con Alberto, ogni pallone che toccavo era farlo segnare. Ma non perché siamo amici e volevo privilegiarlo, bensì perché sapevo che davanti alla porta lui non fallisce".

La scelta - In estate una triplice offerta. Inter, Lazio (con una condizionale legata al superamento dei preliminari di Champions... la storia ha detto il contrario) e Palermo. Quelli ad arrivare prima sono i rosanero. Sorrentino lancia l'idea quasi scherzando, Gerolin coglie il suggerimento e Zamparini fa partire l'operazione. Dopo diverse settimane di trattative e il tanto atteso benestare del Guangzhou, Alberto Gilardino approda al Palermo sul finire di agosto, rispedendo al mittente le altre proposte. "Esatto, Gilardino ha rifiutato Inter e Lazio per sposare il progetto del Palermo. Io l'ho sentito e mi ha detto che sta molto bene, si trova splendidamente in rosanero, ha firmato un triennale ed è contento - ha continuato Diamanti -: secondo me ha fatto una scelta giusta e condivisibile, perché lui sa di dover giocare, solo così può decidere le partite. E' meglio essere protagonista nel Palermo piuttosto che fare panchina all'Inter o alla Lazio. La decisione del Palermo di fargli sottoscrivere tre anni di contratto vuol dire solo una cosa: la società rosanero crede molto in lui e vuole puntare sulle qualità di Alberto per un progetto a lunga scadenza. Adesso Gilardino deve giocare con continuità perché, se viene schierato ogni settimana dal primo minuto, fa quindici-venti gol a stagione, non sto esagerando perché Gila è in grado di fare questo e altro. Poi ha scelto Palermo che è una città molto bella, in cui si vive benissimo e la cui piazza è molto calda. Quindi, ripeto, a mio avviso ha fatto bene".

Il 'Toni' del Verona - Non un colpo alla Zamparini, ma un'opportunità di mercato. L'ha definito così, il colpo Gilardino, lo stesso presidente rosanero che, poi, ha anche aggiunto che Alberto sarebbe stato per il Palermo quello che Luca Toni è per l'Hellas Verona. "Sono d'accordo con Zamparini, credo che sia un esempio più che calzante - risponde Alino -. Però c'è una differenza - precisa -: Gilardino è molto più giovane di Luca Toni. Auguro ad Alberto di fare ciò che fin qui Toni ha fatto vedere con la maglia del Verona: vorrebbe dire che la scelta di giocare in rosanero avrà fruttato molto a lui".

Nazionale ed Europeo - Un sogno mai celato. Quello di tornare a vestire la maglia dell'Italia è un obiettivo stagionale per Alberto Gilardino, il cui traguardo potrebbe essere raggiungere la top ten dei marcatori azzurri più prolifici nella storia della Nazionale. Adesso è a quota diciannove reti con l'azzurro addosso, il decimo in classifica è Ciccio Graziani con ventitré. "Fa più che bene a sperare in una chiamata di Antonio Conte - commenta Diamanti -. In giro non ci sono attaccanti così concreti come lui. Molte volte, giustamente, il ct prova a sperimentare, dando spazio alle giovani promesse. Ma, detto con tutta franchezza, i suoi numeri, il fiuto del gol di Gilardino, la capacità di essere letale sotto porta e il suo cinismo, in pochi possono averli. Io - conclude - gli auguro che stia bene fisicamente, perché a mio avviso può puntare eccome alla convocazione per l'Europeo".

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