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Cessione Palermo, Bellinazzo senza filtri: “Il calcio italiano non sa difendersi. Ad oggi Zamparini…”

Cessione Palermo, Bellinazzo senza filtri: “Il calcio italiano non sa difendersi. Ad oggi Zamparini…”

L'articolo scritto dal noto giornalista esperto di calcio e finanza in merito alla situazione relativa al discusso cambio di proprietà

Mediagol7

"Le ultime notizie da Palermo ancora una volta dimostrano l’assoluta incapacità difensiva del calcio italiano. Non stiamo parlando di tattica, ovviamente, ma di regole federali in grado di tutelare gli asset più preziosi di un movimento sportivo: la proprietà dei club e la passione dei tifosi. Un’amara costatazione che tocca ripetere ogni volta che si approssima la cessione di un club professionistico della Penisola e ci si ritrova a che fare con vicende tutt’altro che trasparenti".

Parola di Marco Bellinazzo. Il noto giornalista de 'Il Sole 24 Ore', esperto di calcio e finanza, in un articolo pubblicato su 'Goal.com' ha analizzato la situazione relativa al futuro del Palermo Calcio ed al discusso passaggio di proprietà.

Lunedì scorso l’annuncio: è la 'Global Futures Sports&Entertaiment' l’acquirente del club di viale del FanteA comunicarlo è stato Clive Richardson, CEO della società britannica, ai microfoni di ‘Pop Economy’, piattaforma multimediale del gruppo Alma Media, sbarcato martedì 4 dicembre nel capoluogo siciliano in compagnia di Maurizio Zamparini, dell'advisor dell'operazione Maurizio Belli, del socio James Sheehan e di David Platt (già uscito di scena).

Le prime dichiarazioni rilasciate da Richardson&co nel corso della conferenza stampa non sono servite a fugare dubbi e perplessità, lasciando titubanti i palermitani. Poi, nella giornata di lunedì il colpo di scena: le quote del Palermo Calcio, stando a quanto affermato da Emanuele Facile (socio di Belli in Financial Innovations Team) sarebbero state rilevate da Sport Capital Group Investment e non dalla Global Future Sports di cui Clive Richardson e John Michael Treacy fanno comunque parte.

"Come se il caso Manenti-Parma (per citarne solo uno fra i tantissimi) non avesse insegnato nulla. Dopo anni di annunci a vuoto, di compratori arabi, russi, americani e l’ultima telenovela con Paul Baccaglini, dopo un’istanza fallimentare respinta dal tribunale in una procedura sulla cui regolarità la Procura di Caltanissetta sta indagando, dopo strategie contabili con plurime cessioni del marchio a società dello stesso Gruppo, il presidente Zamparini il 1° dicembre scorso annuncia di aver venduto, per 10 euro, il club rosanero, in piena lotta per risalire in Serie A, a un gruppo inglese quotato. 

[...] Tempo una settimana e lo scenario cambia. La Global Futures Sports & Entertainment, fa sapere in un comunicato diffuso tramite Instagram e il proprio sito web di non essere altro che una società incaricata di mettere assieme investitori interessati all’affare e che 'una volta completata la due diligence, saremo nelle condizioni di rivolgerci a tutte le parti interessate alla transazione', fornendo quindi le dovute rassicurazioni 'al Comune di Palermo e alla Figc'.

[...] A parte la bizzarra prospettiva di una due diligence postuma evocata nel comunicato, è evidente che allo stato non esiste un effettivo proprietario del club siciliano alternativo a Zamparini.

Dunque quale atto il patron abbia firmato nella serata del 30 novembre a Londra, come annunciato in un comunicato dell’Us Città di Palermo, resta un mistero. Così come quello che si addensa sul futuro del club su cui pendono le conseguenze del caso Alyssa.

[...] In tutto questo delirio Figc e Leghe di Serie A e di B non hanno ancora detto nulla. Né potrebbero d’altro canto. Le regole varate dalla Figc dopo la pantomima della cessione del Parma a una fantomatica cordata russo-cipriota prima e a un tal Giampietro Mamenti, sono poco efficaci di fronte alla complessità che assumono certe operazioni.

Oggi chi acquista una quota superiore al 10% di un club professionistico è tenuto a presentare una serie di garanzie, dal certificato penale alla dichiarazione di un istituto di credito di primaria importanza nazionale e/o estera, con il quale abbia rapporti economici da almeno un anno, che attesti la disponibilità di 'una buona base finanziaria'. Si tratta di una sorta di patente di affidabilità economica che implica sia la certificazione del possesso delle risorse necessarie a far fronte all’investimento sia, in chiave anti-riciclaggio, della provenienza di queste risorse dall’attività economico-sociale svolta dell’acquirente ovvero da altre fonti lecite.

Tuttavia il controllo della Figc, come testimonia il recente caso Milan-Yonghong Li, è inutile in quanto avviene dopo la vendita e non si capisce a quali sanzioni possa realmente condurre. I controlli poi appaiono meramente formali e sono facilmente aggirati mentre tutte le norme anti-elusive a livello fiscale e antiriciclaggio internazionalmente riconosciute fanno ormai prevalere la sostanza sulla forma delle operazioni e impongono, quando necessario, di salvaguardare la prima a discapito la seconda.

I club meritano una maggiore vigilanza, anche in chiave preventiva. Siamo certamente in un ambito privatistico, ma le squadre hanno una tale rilevanza pubblica, dato il loro radicamento territoriale e comunitario, da indurre a ritenere rilevante in chiave amministrativa l’interesse alla loro tutela da parte delle istituzioni dell’ordinamento sportivo. E ciò dovrebbe avvenire anche in una fase antecedente al passaggio definitivo della proprietà.

Come può essere appunto quella in cui si sigla un contratto preliminare. All’altezza del quale potrebbe essere già pretesa la disclosure degli aspiranti proprietari e la verifica delle loro possibilità economiche da parte di un soggetto indipendente e terzo. Oppure come avviene in altri Paesi la vendita una volta effettuata potrebbe essere 'sospesa' e condizionata al via libera della Lega di riferimento che, senza dover essere costretta a verifiche bancarie e penali per le quali non detiene i necessari poteri, potrebbe però negare l’iscrizione alla propria associazione e di conseguenza al campionato ad acquirenti che non dimostrino oltre ogni ragionevole dubbio di essere portatori di proposte serie e sostenibili".

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