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Chievo, Inglese si prepara a parlare napoletano: “Sono pronto a provarci, con orgoglio e serenità”

Chievo, Inglese si prepara a parlare napoletano: “Sono pronto a provarci, con orgoglio e serenità”

L'attaccante in prestito al club clivense ma di proprietà del Napoli, acquistato durante il mercato estivo proprio dalla società di Aurelio De Laurentiis, dovrebbe approdare a gennaio in terra partenopea. Il giocatore si è detto pronto per la...

Mediagol97

A tutto Roberto Inglese.

L'attaccante di proprietà del Napoli ma in prestito al Chievo Verona, ha parlato stamani ai microfoni della Gazzetta dello Sport, rilasciando delle interessanti e significative dichiarazioni in merito alla sua, ormai molto più che probabile, prossima avventura calcistica. Durante l'ultimo giorno del calciomercato estivo infatti, il centravanti ex Carpi è stato acquistato dal club azzurro del Presidente Aurelio De Laurentiis per una cifra intorno ai 12 milioni di euro (bonus compresi), per poi essere lasciato in prestito alla società clivense in teoria fino a giugno. Ma come ben noto, a seguito dell'ennesimo brutto infortunio subito dal bomber polacco Arek Milik, la formazione allenata dal tecnico Maurizio Sarri potrebbe aver bisogno di rinforzi in fase offensiva, e quella di Inglese al momento sembra la via più logica e semplice per ovviare a questo problema, con un ritorno anticipato durante il mercato di gennaio proprio in terra partenopea. Di seguito le sue parole in merito a tutta la vicenda.

"Il mio Napoli è iniziato correndo in sede al Chievo alle sette di sera: il mercato chiudeva alle undici, bisognava fare in fretta e in fretta, poi ho anche resettato. Sono stato bravo, dal giorno dopo non ci ho pensato più, tantomeno ai 12 milioni: solo lavoro a mille all'ora, come a Carpi, e credo che Giuntoli un po’ abbia scommesso anche su quello. Ricomincerò a pensarci se ci andrò: ora di scritto c’è solo il prestito al Chievo fino a giugno, nessun riferimento a gennaio. La gente la fa facile: “Lì ti mettono la palla sui piedi, vedrai”. Ma lì devi saperti allenare con loro, e quando in Nazionale l’ho fatto con Insigne ho capito un po’ di cose. Lì devi essere un’orchestra e se stoni tu, stona tutta la musica: stop e passaggio, lo fanno in undici nello stesso modo e per questo ti rubano il tempo. Per questo oggi per vedere “quel” calcio accendi la tv se ci sono Napoli o City. Ci saprò stare? Devo trovarmici, non lo so. Pronto a provarci, e poi prenderò atto: comunque, con orgoglio e serenità".

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