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Buffon, senti Zoff: “Gigi può giocare altri due anni, ma è lui l’uomo per la rinascita del nostro calcio”

Buffon, senti Zoff: “Gigi può giocare altri due anni, ma è lui l’uomo per la rinascita del nostro calcio”

Le parole dell'ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana: "Vederlo in lacrime dopo la Svezia è stato un colpo al cuore. Meriterebbe un finale di carriera diverso..."

Mediagol7

Gianluigi Buffon si appresta a tagliare un traguardo importante.

Domenica 28 gennaio, il capitano e portiere della Juventus (e per diversi anni anche della Nazionale italiana) festeggerà il suo quarantesimo compleanno. Diversi gli attestati di stima nei confronti del'esperto estremo difensore, considerato una delle leggende del nostro calcio, da parte di addetti ai lavori e non. Intervistato ai microfoni del 'Corriere della Sera', anche Dino Zoff ha voluto spendere parole al miele per il numero uno bianconero.

"Quaranta sono quaranta, oggi come nel 1982. Per me può giocare nella Juventus altri due anni se si gestisce come sta facendo ora, scegliendo le tempistiche, allenandosi in maniera mirata. La sua forza è sempre stata questa, non accontentarsi delle sue attitudini naturali, lavorando sulla personalità, sulla testa. E poi vederlo in lacrime dopo la Svezia è stato un colpo al cuore. Anche io finii la mia carriera in Nazionale con una sconfitta in Svezia, sarà destino - ha dichiarato l'ex portiere della Juventus e dell'Italia -. Meriterebbe un finale di carriera diverso. Però credo molto in lui anche come potenziale uomo della rinascita del calcio italiano. Ha tutto, è un simbolo mondiale, rispettato e conosciuto ovunque, anche più di quanto lo ero io. Pensateci bene, in giro per il mondo come lui ce ne sono pochi. Se mettesse la sua esperienza al servizio del sistema, il calcio italiano avrebbe molte più possibilità di ripartire. Come posiziono Buffon nella classifica dei migliori portieri di sempre? Classifica impossibile, ogni epoca ha avuto i suoi migliori. Prima della guerra Combi e Zamora, negli anni Sessanta Jascin. Lui è il migliore degli ultimi 20, senza dubbio. Io e Gigi abbiamo sempre curato corpo e mente come fossero uno strumento di lavoro, per quello siamo arrivati a giocare così a lungo. Ha cambiato stile nel corso degli anni, ha saputo valorizzare la qualità migliore che ogni età gli offriva: prima l'esplosività, poi l'esperienza. Solo i grandissimi ci riescono".