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Inter, Marotta scopre le carte: “Abito a Milano e voglio ripartire. La verità sul mio futuro…”

Inter, Marotta scopre le carte: “Abito a Milano e voglio ripartire. La verità sul mio futuro…”

Ad un mese e mezzo dal suo addio alla Juventus, Beppe Marotta, è pronto a tuffarsi in una nuova avventura: "Voglio dare il mio contributo all’Italia"

Mediagol40

Beppe Marotta esce allo scoperto.

Salvo clamorosi ripensamenti, l’ex amministratore delegato della Juventus, dovrebbe ripartite dall'Inter: è passato quasi un mese e mezzo dal suo addio alla Vecchia Signora, da quel giorno tanti contatti con la dirigenza nerazzurra, che, oggi, finalmente sembra ad un passo dal sancire il definitivo accordo con l'uomo che ha segnato la rinascita del club bianconero.

Marotta, pronto a tuffarsi in una nuova avventura con lo stesso entusiasmo dei primi tempi, in occasione della premiazione del "Radicchio d'Oro" ha parlato del suo futuro e della sua grande voglia di continuare a vivere di calcio: "La passione è rimasta inalterata. Ho voglia di ricominciare.  Da dove ricominciare? Beh, l’Italia rappresenta il meglio di tutto, dello sport e non solo. Per cui da parte mia c’è la volontà di continuare questa attività in una squadra italiana. Tante squadre straniere mi hanno cercato ma voglio dare il mio contributo all’Italia. Sono in un periodo sabbatico, ì ma l’asse Torino Milano ci sta, abito a Milano". 

"Credo che il predominio dei bianconeri possa durare ancora a lungo – ha spiegato - hanno un impianto organizzativo e tecnico molto forte, per cui credo che le rivali siano molto distanti come valori che esprimono. Mi auguro che ci sia un campionato competitivo. In Champions League, però, la Juve deve far fronte a squadre molto forti. Il problema, quindi, è in Italia, dove le grandi e soprattutto le milanesi non sono più quelle di dieci anni fa".

Chiosa finale su Massimiliano Allegri e la sua quarta Panchina d’Oro: "Nel calcio ci sono sempre tante componenti. Direi che il premio è ben assegnato, Allegri è fra i migliori tanto in Italia quanto all’estero, ha saputo valorizzare il suo ruolo e la sua professionalità. E’ una giusta assegnazione. Col tempo ha migliorato le qualità che gli mancavano e oggi è uno dei migliori in circolazione".