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Chievo -Inter, Obi: “L’inizio è stato terribile, Di Carlo ci ha rasserenati e adesso ci crediamo”

Chievo -Inter, Obi: “L’inizio è stato terribile, Di Carlo ci ha rasserenati e adesso ci crediamo”

Le parole del centrocampista nigeriano in forza ai clivensi alla vigilia della sfida contro i nerazzurri

Mediagol34

L'approdo sulla panchine del Chievo di Mimmo Di Carlo è coinciso con la rinascita dei gialloblu che, nelle ultime giornate, hanno recuperato terreno e adesso sono a soli 4 punti di distanza dal Frosinone penultimo.

Il centrocampista dei clivensi Joel Obi, attraverso le colonne de 'Il Corriere di Verona', ha commentato il periodo vissuto dalla sua squadra e si è inoltre immerso nei ricordi del suo passato all'Inter in vista del match contro i nerazzurri.

"Cos'è per me l'Inter? Io che debutto in Champions prendendo il posto del mio idolo Stankovic. Thiago Motta, maestro di tranquillità nel proteggere e giocare palla. Una delle prime sedute con i grandi, mi scappò un tunnel non voluto su Vieira. “Ma no Patrick, dal ragazzino no”. Lui, un signore, la prese bene: l’avessi fatto a un altro non ne sarei uscito vivo. Mourinho resta un vincente e uno così trova squadra subito. All’Inter ha scritto pagine di storia rimanendo nel cuore di tanti. Anche nel mio: amavo i suoi allenamenti, pedalavi ma sapeva anche farti divertire col pallone. La giocata che mi rende felice è recuperare palla, specie se poi parte il contropiede. Sempre stato uno da contrasti e duelli. Quando salivo in prima squadra con l’Inter il ruolo era quello: correre e rubarla, a giocarla ci pensavano i grandi. La stagione del Chievo? L’inizio è stato difficile, sì. Avessimo vinto qualche partita non saremmo qui a parlarne. Ma non ci penso più. Adesso la domenica è tornata a essere il giorno in cui raccogli i frutti della settimana. Non ci intimoriamo davanti agli avversari, giochiamo a mente libera, proviamo a vincere con tutte. E così sarà anche con l’Inter. Deve tornare a segnare con continuità la squadra e devo tornare a segnare anch’io. Pian piano sto acquisendo fiducia. Di Carlo? Vedi uno che ci crede e ti viene da dimostrare che ci credi anche tu. Ci dice: “Fate vedere chi siete”. Giochiamo più sereni. I conti li faremo alla fine".