serie b

Cesena, Lugaresi si confessa e ammette: “Sì, ho pensato al suicidio. Ora credo nella salvezza”

Cesena, Lugaresi si confessa e ammette: “Sì, ho pensato al suicidio. Ora credo nella salvezza”

Le parole del presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, dopo la lettera drammatica scritta pochi giorni fa

Mediagol34

Una lettera drammatica, quella scritta di recente dal presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi.

La compagine bianconera, nonostante abbia terminato la regular season al tredicesimo posto, rischia di non giocare il prossimo campionato di Serie B. Il club romagnolo, infatti, è sull'orlo del fallimento. Una situazione tutt'altro che semplice, che ha portato il numero uno del Cesena ha pubblicare una lettera allarmante intitolata 'Suicidio'.

"Se davvero ho pensato di farla finita? Sì, ma preferisco non parlare di questi attimi. Percepisco così tanto freddo che tengo ancora addosso un maglione di pile. Per fortuna c'era mio figlio Michele... - ha dichiarato Lugaresi, intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' -. Che cosa è cambiato dalla pubblicazione della lettera? Si sono fatti vivi un paio di imprenditori locali, tutto qui. Volevo solo raccontare la verità, non accusare. Se il Cesena è a un passo dalla scomparsa? Mi auguro di no, perché dopo quel gesto ho capito che non era una sentenza il diniego dell’Erario e ci siamo rimessi al lavoro per presentare un piano migliorativo. Abbiamo commesso degli errori nella prima stesura,ma con il nuovo piano sono fiducioso. Sono stati tolti dal bilancio il mio compenso e quello di Rino Foschi e di Maurizio Marin che hanno lasciato la società. Anche per questo siamo alla ricerca di un direttore sportivo… E usciranno dalla colonna delle spese anche i compensi per gli allenatori Camplone e Drago con i rispettivi staff".

LA SITUAZIONE - "All'Agenzia delle Entrate abbiamo mostrato di aver operato sul capitale ricostruendolo con un’iniezione di 4,5 milioni di euro. Poi abbiamo garantito che il debito lo copriremo al 60% e non più al 40. Abbiamo presentato una garanzia fideiussoria da 6 milioni per i primi cinque anni, mentre nella prima proposta la garanzia partiva dal sesto anno. Abbiamo cristallizzato i costi del management riducendoli del 40% e non più del 20. E ci siamo già mossi per presentare la fideiussione da 800 mila euro da presentare entro il 30 giugno per il prossimo campionato di B. Infine abbiamo predisposto il pagamento degli stipendi ai calciatori per il 26 giugno. Su questo ultimo aspetto siamo in pari. Abbiamo calcolato che abbiamo raggiunto accordi con il 73% dei creditori, il restante 27% è coperto da garanzie fideiussorie", ha proseguito.

LA LETTERA - "Perché sono arrivato a scrivere quelle cose? Ho avuto un crack improvviso dentro me stesso, pensavo che non mi sarebbe mai capitato. Era un periodo di grande stress. Poi io sono una persona che ama le risposte rapide, secche. Invece le cose stavano andando per le lunghe. Confidiamo che decidano con serenità, analizzando bene la proposta che abbiamo inviato. Non chiedo che utilizzino il cuore perché l’Agenzia delle Entrate non può permetterselo, gestisce i soldi degli italiani. Chiedo solo serenità. Nessuno ha chiesto le dimissioni. E dire che, esclusi i giocatori, siamo una struttura da quasi cento persone. Se il Cesena si salva, spingerò per la cessione del club, la nostra missione sarebbe raggiunta perché avremmo lasciato una società robusta. Adesso ci credo tanto, davvero tanto alla salvezza del Cesena, mi sento un leone in trepida attesa. Se l’Agenzia delle Entrate respingesse anche il piano B? Ci sarebbero altre strade, ma vorrebbe dire passare un’estate infernale. E mi sentirei un cretino a essere rientrato nel club anche se posso guardarmi allo specchio", ha concluso.